Il torinese rischia di esplodere, troppi i lavoratori senza tutela e senza pensione.
Le cifre sono da brivido: in Provincia di Torino ci sono circa 5500 esodati.
Un numero altissimo, forse uno dei più alti d’Italia, qualunque siano le vere cifre che ballano in questa intricata vicenda. Il governo parla di 65 mila persone, e allora il peso del Torinese sarebbe devastante: oltre l’otto per cento per un territorio che pesa come popolazione per poco più del tre sullo scacchiere nazionale.
L’Inps ha ipotizzato 130 mila ex lavoratori interessati, e l’impatto di Torino e dintorni sarebbe comunque rilevante – più del 4 per cento – anche se meno massiccio.Forse il peggio deve ancora arrivare.


di Multatuli
L’Ocse conferma che i salari italiani sono fra i più bassi d’Europa. Nella classifica stilata dall’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, gli stipendi italiani sono al 23esimo (lo scorso anno erano al 22esimo) posto su 34, dietro a Spagna, Irlanda e a tutta l’Europa che conta.
Liberazione fa più che mai rima con lavoro quest'anno, anche se alla festa a esso dedicata mancano ancora sei giorni. Se dovesse passare la legge di riforma sul mercato del lavoro, la Fiom è pronta a mettere in campo «tutte le iniziative necessarie, compreso il referendum abrogativo». Ad affermarlo è stato il segretario della Fiom, Maurizio Landini, che ha partecipato alla celebrazione della Festa della Liberazionea Monte Sole di Marzabotto. Come spesso avviene, più radicale sulla questione la posizione del sindacato dei metalmeccanici rispetto a quella della Cgil. «Se la riforma passa per come viene discussa in Parlamento - ha aggiunto - per cui a un lavoratore licenziato si danno un po' di soldi ma si fa star fuori dalla fabbrica, è un cambiamento inaccettabile. Sono provvedimenti contrari ai principi della Costituzione e, se necessario, siamo pronti anche allo sciopero generale di tutto il Paese».
di Giuliano Pisapia 



