Roberta Fantozzi, responsabile Lavoro del Prc, dichiara:

"Alla grave crisi del settore si dovrebbe rispondere, come purtroppo il governo non fa, con la definizione di un piano di interventi che in particolare nel settore del risparmio e dell'efficienza energetica potrebbe creare migliaia di posti di lavoro e insieme rispondere alle vere e proprie emergenze del clima e dell'energia. E il pubblico dovrebbe dare l'esempio con un piano straordinario di efficientamento degli edifici della pubblica amministrazione. Oggi poi c'è un motivo in più per mobilitarsi: la necessità di cancellare le norme gravissime del decreto "semplificazioni" che attaccano gravemente la sicurezza del lavoro e che sono tanto più gravi in un settore come quello dell'edilizia".

Roma, 2 marzo 2012

«I dati sulla disoccupazione sono tragici, sia in Italia che in Europa - dichiarano Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista e Roberta Fantozzi, responsabile Lavoro di Rifondazione comunista-. Non servono le dichiarazioni di circostanza come quelle del presidente della commissione UE Barroso. Serve che l’Europa cambi politica, invece di proseguire con scelte recessive, inique e insostenibili. E in Italia il governo dovrebbe prioritariamente avviare un piano per rilanciare l’occupazione, basato sulla riconversione ambientale ed energetica. Occorre tagliare i fondi per la Tav sulla Torino-Lione e utilizzarli per un piano per il lavoro. Chiediamo che Monti si faccia carico di questa situazione che investe in modo se possibile ancora più drammatico i giovani: la manovra, le liberalizzazioni e tutti i provvedimenti del governo “tecnico” non stanno funzionando, stanno aggravando la crisi. Subito un piano di rilancio dell’occupazione e un reddito sociale per i disoccupati».

1 marzo 2012

«È odioso e inaccettabile quanto previsto dall’articolo 14 del “decreto semplificazioni” – dichiara Roberta Fantozzi, della segreteria nazionale di Rifondazione comunista, responsabile Lavoro del partito – perché con la scusa delle semplificazioni in realtà si vuole deregolamentare ogni tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Il comma 4, nello specifico, taglia fuori i sindacati da ogni intervento sui decreti attuativi, aperti al solo confronto con le associazioni imprenditoriali. In un secondo passaggio si  impongono controlli concordati e infine viene prevista la “soppressione o la riduzione dei controlli sulle imprese in possesso della certificazione del sistema di gestione di qualità”: un drastico ridimensionamento dei controlli in azienda, da concordare comunque con i controllati e l’estromissione dei sindacati dall’attività di vigilanza e controllo. Che governo è quello che  in un paese dove ogni anno muoiono sul lavoro milleduecento persone, invece di occuparsi di rafforzare l’efficacia dei controlli, li smantella?».


 

 

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di Roberta Fantozzi

Al di là delle esternazioni offensive di Marcegaglia e delle repliche giustamente indignate, pare avere un punto fermo il cosiddetto «confronto» sul mercato...

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