Stamattina abbiamo partecipato al presidio dei malati Sla sotto il Ministero del Tesoro per protestare insieme a loro contro il governo Monti che sta completando l'opera di smantellamento dello stato sociale iniziato dal governo Berlusconi. I fondi nazionali sul sociale sono stati azzerati, i comuni non hanno più soldi per garantire i servizi essenziali alla cittadinanza. Il risultato è la chiusura o la privatizzazione delle prestazioni, deriva a cui punta la stessa ministra Fornero, andando contro ogni principio pubblico e universalistico previsto dalla nostra Costituzione. Tutto questo è ancora più grave in una fase in cui aumentano disoccupazione, povertà e disuguaglianze. 

E' ora di invertire questa tendenza residuale e privatistica per rilanciare un modello di welfare in grado di rispondere efficacemente ai bisogni vecchi e nuovi della popolazione. Le cose da fare sono poche e chiare: definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali per rendere esigibili diritti e prestazioni omogeneamente su tutto il territorio nazionale; rifinanziare il fondo nazionale delle politiche sociali riportandolo a 1000 milioni di euro; ripristinare quello per la non autosufficienza a 400 milioni di euro; rivedere il patto di stabilità interno per permettere ai comuni di investire nel sociale. I soldi per fare queste cose ci sono e basta prenderli da chi ce li ha, attraverso una patrimoniale sulle ricchezze oltre gli 800mila euro, e tagliando le spese inutili come quelle militari o per opere dannose come la Tav. 
Il presidio ha ottenuto l'ennesimo impegno a parole da parte del governo. Ma purtroppo con le promesse non si risolvono i problemi di milioni di persone.
 
Antonio Ferraro, responsabile nazionale Politiche Sociali del Prc-Fds

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