Riteniamo offensivo e irresponsabile che il governo promuova l’anno europeo contro la povertà e l’esclusione sociale rilanciando la carità di Stato con la social card e quella privata dei ricchi nei confronti dei più deboli. Lo spot televisivo del governo “Aiuta l’Italia che aiuta”, che andrà in onda da oggi sulle reti Rai, è la dimostrazione che si vuole sostituire lo Stato sociale, unica garanzia universale dell’esercizio dei diritti di cittadinanza, con un welfare caritatevole, dove il pubblico progressivamente si sottrae per lasciare spazio al “dono” del cittadino abbiente nei confronti di quello più povero.Siamo di fronte ad un vero e proprio smantellamento dei principi costituzionali che vedono in primis lo Stato nel rimuovere gli ostacoli all’uguaglianza e alle pari opportunità. E i risultati purtroppo li abbiamo sotto gli occhi. Le politiche sociali del governo sono un totale fallimento. Basterebbe leggere l’ultimo Rapporto della Commissione di indagine sull’esclusione sociale, che dimostra come le misure finora adottate dall’Esecutivo hanno determinato una riduzione di appena 0,4 punti percentuali della quota di famiglie in povertà assoluta e di mezzo punto quella delle famiglie in povertà relativa.
Il governo non faccia il furbo, perché sa bene che parte del fondo nazionale delle politiche sociali, che ha quasi azzerato negli anni, è destinato proprio al Terzo settore per servizi e prestazioni sul territorio. Dunque, invece di rivolgersi alla cittadinanza chiedendo di fare carità, restituisca le risorse che ha sottratto al sociale.

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