di A. La Mattina

Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd, boccia senza mezzi termini la parte della revisione di spesa pubblica che riguarda i tagli alla sanità e agli enti locali. A suo parere fa parte della stessa ideologia che ispira Angela Merkel e le parole di Jorg Asmussen. 

«Non c`è niente di nuovo: le affermazioni di Asmussen confermano che l`eccitazione post vertice Ue sulla possibilità di utilizzare le risorse del Fondo salva Stati per ridurre i nostri spead era largamente infondata, purtroppo». 

Asmussen sostiene che l`Italia può farcela se incrementa la propria produttività e punta alla crescita.

«Per lui e la Merkel la crescita si fa con le manovre restrittive di finanza pubblica, come la spending review, che ci stanno portando a fondo. È una visione che si sta rivelando irrealistica. In Italia e nell`aerea euro abbiamo problemi di domanda aggregata: se questa non si anima, ci avviteremo in una spirale di recessione e di instabilità di finanza pubblica». 

 

Non salva nulla delle misure varate dal governo? 

«La parte che riguarda la sanità e i tagli a Regioni ed enti locali è recessiva quanto lo sarebbe stato l`aumento dell`Iva, è regressiva sul piano sociale, allontana il raggiungimento del pareggio di bilancio, già lontano. Invece c`è tutta la parte curata da Bondi sul funzionamento della macchina amministrativa che non solo sosteniamo ma fa parte delle nostre proposte. Mi riferisco ai standard per l`acquisto di beni e servizi , la riorganizzazione degli uffici territoriali del governo». 

 

Vi accusano di essere prigionieri della Cgil. 

«Il Pd è attento alle presone in carne e ossa, alle persone più in difficoltà. I tagli alla sanità e ai servizi regionali e comunali saranno un colpo pesante sulle loro condizioni di vita.». 

 

Allora sarà battaglia in Parlamento. 

«Noi lavoriamo per cambiare il provvedimento e quindi per poterlo votare. L`ipotesi di non votarlo, non lo prendo in considerazione. Spero che il governo voglia ascoltare non tanto il Pd ma la stragrande maggioranza degli italiani già in difficoltà, che hanno a carico anziani, bambini negli asilo nido, che posso ricorrere solo agli ospedali pubblici e non alle cliniche private». 

 

Monti ha detto che si possono fare cambiamenti ma solo a saldi invariati. 

«A saldi invariati significa aggravare le condizione del Paese. Dopodiché, se deve essere a saldi invariati si intervenga sul settore Difesa cancellando alcuni acquisti: con un F35 in meno teniamo aperto un centinaio di asili nido. E poi introduciamo l`imposta patrimoniale ordinaria sui grandi patrimoni».

 

da La Stampa dell'8 luglio 2012

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