120928fiscaldi Paolo Ferrero
Sabato 30 sarò a Parigi alla manifestazione organizzata dal Front de Gauche contro il Fiscal Compact. La manifestazione chiederà al Presidente della Repubblica di indire un referendum al fine di permettere ai francesi di esprimersi sul Fiscal Compact. I sondaggi dicono che il 65% della popolazione francese ritiene necessaria l’indizione del referendum e considera un atto del tutto antidemocratico l’approvazione parlamentare in assenza di una consultazione popolare. A Parigi con il Front de Gauche vi saranno rappresentanti di tutte le forze politiche del Partito della Sinistra Europea di cui Rifondazione Comunista fa parte: Syriza, Izquierda Unida, la Linke, etc.
Si tratta della seconda grande iniziativa del Partito della Sinistra Europea per cercare di fermare il Fiscal Compact e i suoi disastrosi effetti. Il primo fu il ricorso alla Corte di Karlsruhe fatto dalla Linke, ricorso purtroppo non accolto.

Noi riteniamo infatti che il Fiscal Compact rappresenti una scelta sciagurata che produrrà un triplo effetto: aggraverà la recessione economica, la distruzione del welfare e esproprierà ulteriormente i parlamenti e quindi i popoli delle scelte di politica economica. Il Fiscal Compact rappresenta il completo rovesciamento della costruzione di una Europa politica per cui si è battuto Altiero Spinelli: si centralizzano le decisioni economiche e sociali in organismi non democratici che espropriano completamente i popoli di ogni sovranità. L’Europa diventa integralmente l’Europa delle banche e delle multinazionali, unite contro i popoli europei. Il contrario di quanto sta succedendo in America Latina.
Guardando alla situazione francese e alla contrarietà popolare al “Traité d’austérité” risalta ancora di più la mancanza di democrazia oggi in Italia. Nel nostro paese il Fiscal Compact è stato approvato dal parlamento di soppiatto, quasi senza darne notizia. Il governo Monti con la sua larga maggioranza parlamentare e il suo larghissimo sostegno mediatico, ha fatto pressoché scomparire la notizia e gli italiani e le italiane in larga parte non sanno che cosa sia il Fiscal Compact. Eppure l’Italia è il paese più colpito da questa follia neoliberista: l’Italia dovrà tagliare 45 miliardi di debito all’anno per una durata di vent’anni.
Una stangata pazzesca che determinerà una recessione economica prolungata, la distruzione del welfare e la svendita di tutto il patrimonio pubblico. È del tutto evidente che in Italia vi è un problema democratico che l’avvento del governo Monti ha pesantemente aggravato. Il governo Berlusconi aveva una opposizione parlamentare e mediatica e quindi le sue scelte venivano quantomeno dibattute. Oggi con il grande inciucio, non vi è più ne opposizione parlamentare ne mediatica e semplicemente le grandi scelte vengono occultate. Ci troviamo così difronte ad una surreale discussione su chi dovrà fare il Presidente del Consiglio nella prossima legislatura ma parallelamente i provvedimenti approvati con il governo Monti – come il Fiscal Compact – tolgono ogni spazio di manovra al prossimo governo in merito alle politiche economiche. Una presa in giro.
Per questo il 27 ottobre, con le forze della sinistra di alternativa, faremo una manifestazione a Roma contro il Fiscal Compact e contro il governo Monti. Un manifestazione a cui invitiamo tutti coloro che ritengono sbagliate le politiche di Monti ma anche tutti i democratici che ritengono che non si possa tollerare oltre questa riduzione della democrazia ad un simulacro. Il 30 settembre a Parigi e il 27 ottobre a Roma per dire no alle folli politiche di austerità.

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