di Alfredo Giusti
Care amiche e cari amici di SEL,
vi auguro anzitutto un felice cammino lungo un percorso che io ritengo, però, completamente sbagliato e lungo il quale non vi sarò vicino perchè farò scelte diverse dalle vostre.
Vi parlo a nome della redazione di “Pagine on line”, una Rassegna stampa, che ogni due giorni – da alcuni anni – raggiunge 2065 famiglie del nostro territorio.
E’ in corso una consultazione degli aderenti al Circolo “Dossetti” e all’Associazione “Vittorio Foa”,promotori del nostro giornale ; dai primi giudizi pervenuti via email le due associazioni – come era prevedibile – sembrano chiaramente orientate a un rifiuto della scelta di Vendola e alla decisione di non partecipare alle primarie.
Abbiamo sempre stimato e voluto bene a Nichi,a cui ci lega ancora un sincero affetto, ma riteniamo che in questo caso stia compiendo un grave errore, di cui farà pagare il prezzo non soltanto a SEL ma a tutta la sinistra , a Movimenti, Associazioni , Comitati , Sindaci alternativi, Settori avanzati del sindacato e ad altre espressioni della società civile.
Dico subito con chiarezza che le mielose pressioni di Bersani nei confronti di Vendola non hanno nulla di generoso e di progressista; rispondono ad un’egoistica esigenza del Pd di coprirsi a sinistra e di impedire l’unità delle forze di quest’area : il Pd è terrorizzato dai sondaggi di Diamanti circa uno scenario che veda da un lato Pd e UdC e dall’altro tutta la sinistra unita, con uno stretto collegamento con Comitati, Movimenti, Associazioni , Sindaci, Settori sindacali. Le percentuali in un quadro di questo tipo fanno venire i brividi al Pd.
Vendola entra dunque – con un atto che ritengo grave – nel sempre più ambiguo meccanismo delle primarie, che lo costringerà ad accettare e seguire il programma e le posizioni del vincitore ( spero che nessuno si illuda che sia lui ad arrivare primo; al riguardo, il terzo posto è assicurato). E sappiamo bene dalle esperienze di Napoli e Palermo che cosa questa situazione significhi e quali prezzi abbia pagato e pagherà SEL.
Entra in questo meccanismo con nessuna carta buona in mano : Di Pietro è stato brutalmente escluso; l’Udc – al di là delle smargiassate di Casini – nelle intenzioni del Pd sarà sicuramente della partita per mille motivi e non ultimo per il fatto che senza il partito di Cuffaro non c’e alcun minimo margine di possibile governabilità.
Vendola è sconfitto su tutti i fronti : 1- Sarà costretto a far proprio il programma di un Bersani fortemente condizionato da Renzi arrivato secondo a un soffio dal primo, e dai ringalluzziti liberisti interni; o di un Renzi, liberista in toto; 2- Senza Di Pietro 3- Con la piacevole compagnia di Casini, che d’accordo con Bersani e Renzi lo rottamerà alla prima occasione
La cosa più patetica è l’illusione di condizionare da sinistra l’alleanza quando sappiamo bene quali salti mortali deve fare Bersani per rimanere in sella in un partito in cui la destra interna e Casini porranno condizioni implacabili : se non Monti capo del governo, la sua agenda programma di Bersani e quindi anche di Vendola e di SEL
C’è un piccolo particolare , che complica la situazione : con l’inevitale emorragia a sinistra conseguente alla scelta di Vendola e nell’eventualità di uno sbarramento al 5%, riuscirà SEL a raggiungere questa quota ? E se ciò non avviene, cosa succederà ?
L’ultima cosa che voglio dire è la più importante. Il Paese -in questa fase di eventi trasformistici e di scelte classiste e crudeli verso le classi popolari da parte di un governo paradossalmente sostenuto dallo stesso Pd – non avrebbe avuto il diritto a una sinistra unita e il più forte possibile, strettamente collegata al mondo del lavoro e a tutti i movimenti e comitati; con un programma, che facesse chiarezza e fosse nettamente alternativo a quello del governo Monti ?
Io credo proprio di si e trovo molto grave che SEL si sia sottratta a questo compito, che ci ha fatto credere che fosse la sua direzione di marcia e la sua strada maestra. Sinceramente ci sentiamo ingannati
Per quanto mi riguarda , io intraprenderò questo cammino con quella parte di sinistra e di società civile che è rimasta fedele all’orientamento della propria bussola. Credo che, nella realtà in cui vivo, molti ormai ex simpatizzanti di SEL percorreranno questa stessa strada con in bocca l’amaro di una delusione cocente.
per la Redazione di “Pagine on line”