121003antonio di pietroDialogo con la redazione di Pubblico a cura di Luca Sappino
Se vince Renzi, per Di Pietro, la partita della foto di Vasto è chiusa. Il leader dell’Italia dei Valori su questo è chiaro e cita D’Alema: «Se vince Renzi non esisterebbe più il Pd, figuratevi se può esistere una coalizione». In quel caso la via sarebbe obbligata, seppur nell ’incognita della legge elettorale: l’Italia dei Valori si trasforma nell’Italia dei Lavori e dà vita a un polo alternativo, nella forma dettata dalla soglia di sbarramento e dal sistema con cui si assegna il premio, coalizione o listone. La via preferita, per Di Pietro, però, rimane la foto di Vasto. E siccome se vince Renzi salta tutto, Di Pietro mette in dubbio anche l’appoggio a Vendola nella corsa per le primarie. «Con Nichi c’è un patto programmatico» confessa Di Pietro «ma io devo stare attento perché, se sostengo Vendola, può anche succedere che faccio perdere Bersani e vincere Renzi».

E, siccome sarebbe lo scenario peggiore, «Allo stato attuale - continua Di Pietro - non mi precludo nulla, anche l’appoggio a Bersani, purché dalle primarie esca un candidato compatibile con la foto di Vasto e con la nostra agenda anti-Monti».

Di Pietro, scusi, ma perché, con Bersani si fece la foto di Vasto?

Guardate io non so che dire. Quella coalizione ha fatto il suo dovere: insieme all’informa - zione e alla società civile, abbiamo mandato a casa Berlusconi. Abbiamo vinto quasi ovunque nelle amministrative. Poi, purtroppo, invece di andare alle elezioni, quando si è trattato di assumerci le nostre responsabilità, il Partito Democratico ha detto «no, no, noi facciamo l’alleanza con Pdl e Udc e sosteniamo Monti», una cosa che con Vasto effettivamente non c'azzecca niente.
Non è stato lei a rompere con il Pd? Io che c’entro? Se la foto di Vasto non è più il riferimento è perché il Pd ha ritenuto opportuno costruire una coalizione posticcia e improvvisata invece di andare alle elezioni. Intanto è passato un anno.
E stiamo peggio di prima. Lo stesso Partito Democratico, arrivando ora ai nostri dubbi, ci sta ripensando. Sapete cosa dico? Servirebbe l’art. 56, penultimo comma, del codice penale, atto di resipiscenza operosa: non risponde dei danni colui che, prima che non si possa più tornare indietro, ritorna sui suoi passi. Sarebbe il modo per ricucire con il Pd? Io mi auguro e lavoro perché il Pd possa costruire quella coalizione e quel programma che avevamo immaginato.
Dal Pd però dicono che è lei che si è autoescluso dalla coalizione.
Io non ho rotto proprio nulla. Io Vasto l'ho ri-canconvocata tale e quale.
Si diceva che voleva allearsi con Grillo. Non l’ho mai detto. Così come non ho mai insultato Grillo. Per un motivo semplice: se ci sono persone che protestano tu non puoi prendertela con loro: meglio sarebbe prendersela con chi gli sta calpestando i piedi. Non ha mai pensato di allearsi con Grillo? È una falsità, una fantasia dei giornali. Anche perché, neanche volendo, potrei allearmi con Grillo: lui per primo dice chiaramente che non vuole allearsi con nessuno. Lui, attraverso la protesta, vuole rappresentare un mondo incavolato. Quello che ho sempre detto è che io a quel mondo mi rivolgo perché la protesta l’ho fatta anche io, e so che se non crei una risposta di governo, se non dai vita a intese tra movimenti, associazioni e partiti che possano vincere le elezioni, il giorno dopo rimani cornuto e mazziato.
Ma vi parlate con Bersani?
L’ultima volta che abbiamo parlato è stato in Parlamento, ci siamo incontrati e ci siamo detti: «Ciao, come stai», «Bene, grazie». Non abbiamo parlato di alleanze.
Solo convenevoli? È incredibile... Io considero Bersani una persona concreta e corretta, a cui, peraltro, riconosco le attenuanti generiche.
Prego?
Il problema di fondo è che mentre io sono segretario di un partito, lui è segretario di sei o sette partiti diversi e, ogni mattina, c’è chi lo tira per la giacca da una parte e chi per la camicia dall’altra. Dev’essere terribile. Lei però non lo aiuta.
Io mi auguro che le primarie siano un momento di chiarimento per il Pd, soprattutto per quanto riguarda il programma. Devono scegliere se proseguire o meno l’agenda Monti?
Esatto. Ma posso rivolgermi direttamente a Bersani?
Prego.
Caro Luigi, tu hai detto che vuoi andare al governo per cambiare la riforma Fornero, ma è vero o no che metà del Pd dice che dovete andare al governo in continuità con il governo Monti e non in opposizione? Ed è vero o non è vero che il partito con cui vorreste accasarvi, cioè l'Udc, ha detto che bisogna salvare le riforme Fornero? E poi, sui diritti civili. Io sono per i matrimoni gay...
Niente Udc, quindi, ma tanto anche Casini ha detto che un governo con lei e Vendola lo fa inorridire.
Guardate vi dico che sono contento che l’ab - bia detto lui, perché lo penso anch'io, tale e quale. Io preferisco fare un governo che porti avanti le idee di solidarietà espresse dall'Idv e da Sel piuttosto che dalla parzialità e dall'ipocrisia di Casini.
Qualunque cosa accada, mai con Casini? Quello che succederà da qui all’eternità non posso dirlo, ma come potremmo noi stare al governo con una forza politica che si dichiara cattolica e che invece non rispetta i diritti di tutti i cittadini, che siano nati bianchi o neri, uomini o donne? Come potremmo stare con chi non rispetta i principi fondamentali dell'esistenza umana, tra cui c’è l'amore, dicendoti che devi amare soltanto in un certo modo, perché altrimenti non è amore, ma un rapporto contro natura? Il mio con l'Udc: quello sì che sarebbe un rapporto contro natura. Lei è per i matrimoni gay e anche per le adozioni? Ma che domande? Certo. Sapete cosa dice mia sorella Concetta? «Basta che si vogliano bene », sui matrimoni, e «È meglio avere due padri e due madri che manco uno», sulle adozioni.
Così però anche l’accordo con il Pd è complicato. Neanche lì si parla in questi termini dei diritti civili.
Quando dite Pd, dite una parola troppo grossa: lì ognuno dice la sua.
Con Luigi De Magistris, invece, il rapporto è forte?
Certamente sì. Anzi.
Anzi?
Con De Magistris siamo impegnati nel promuovere insieme un ricambio generazionale. Mi sta dando mano per ricercare le candidature migliori, perché quattro occhi vedono meglio di due.
E perché dovete evitare nuovi Scilipoti. Passerò ai raggi X le liste e chiederemo ai cittadini di aiutarci, raccontandoci quello che sanno dei nostri candidati. Però voi chiedete anche agli altri dei loro errori. Perché si parla sempre di Scillipoti e non si parla mai di Caccc Con Bersani ci salutiamo e basta: di allenze non parliamo mai.
Con De Magistris quindi vi candiderete insieme? Dobbiamo vedere la legge elettorale. Provi a prescindere.
Va bene. Diciamo che, se la legge elettorale dovesse prevedere la coalizione, se l’alleanza di Vasto non si riuscisse a ricomporre, perché al povero Bersani passano sopra la testa... Cioè se vince Renzi?
D'Alema ha detto che se vince Renzi non esiste più il Pd. Figurarsi se può esistere una coalizione. Quindi se vince Renzi o se, per altri motivi, non dovessero volerla in coalizione, che succede? In quel caso ne faremo una nostra, e se lo richiede la legge elettorale faremo più liste, che non rappresentano solo l'Idv, ma che rappresentano altre realtà, tra cui - ovviamente - quella dei sindaci.
C’è Di Pietro la lista dei sindaci? Assolutamente no. Io lavoro esclusivamente per l'Idv, sia chiaro. Però guardo con grande rispetto alla realtà del movimento arancione. didasse Giovanna Marano, sindacalista Fiom. Ognuno ha il suo ruolo, ma anche dal sindacato può arrivare un contributo. Alle volte è un candidato, altre può essere una lista. Vendola cosa fa e cosa fa l'Idv, se dalle primarie esce un candidato che conferma agenda Monti?
Siamo sempre lì: finché non c’è la legge elettorale, non mi esprimo, perché non so se sono primarie di coalizione o di partito. Se sono primarie di partito le lascio fare al partito. Sbaglia Vendola a candidarsi? Lui è sceso in campo e ha fatto bene. Ma io voglio vedere se la mantiene, la candidatura, se queste si confermeranno, come sembrano, primarie di partito.
È stato un passo avventato?
Credo che Vendola abbia ufficializzato la sua candidatura nella speranza che a questa segua una dichiarazione di coalizione, quantomeno: un impegno all’alleanza nonostante la legge elettorale, un patto con gli elettori. Dovrebbero dire, «guardate io poi mi alleo con questo e questo». Ma mi pare complicato. Cosa lo impedisce?
Vendola si vuole alleare con il Pd, il Pd si vuole alleare con Casini e Casini non si vuole alleare con Vendola, che non si vuole alleare con Casini. Siccome la logica non è un opinione, loro devono prima risolvere questo nodo e io, nel frattempo, mi metto a bordo fiume e aspetto.
A bordo fiume si aspettano i cadaveri! Ma quali cadaveri! Io aspetto una nave, quella che porterà alla meta una coalizione alternativa di governo. Ma qui torniamo alla resipiscenza operosa del Pd.
E anche a Vendola. È sicuro che non sceglierà di restare comunque con il Pd? Tra noi e Vendola c’è un accordo in tal senso. Io lo onorerò e anche lui, sono sicuro. È il Pd che deve scegliere se vuole andare dagli elettori a dire che il suo prossimo governo sarà l’alternativa al governo Monti o l’esaltazione del governo Monti.
Vendola disse: «Senza Tonino non vado da nessuna parte». È ancora così? Il vostro patto regge?
Siamo entrambi garanti di quel patto. E Vendola, quanto detto due mesi fa in una cofnerenza alla Camera, l’ha ribadito a Vasto, in modo forte e chiaro, invitando il Pd a rivedere le proprie posizioni. In platea c’era Vasco Errani Errani che ascoltava e io l’ho pregato di riferire il messaggio a Bersani.
Gli elettori dell'Idv voteranno alle primarie? Dipende da quali primarie saranno. Se sono aperte, voteranno?
Ma no. Se sono aperte cambia tutto, Può darsi che ci siano altri candidati... Lei?
Io, lei, altri. A me ora importa una cosa, soprattutto: che queste primarie servano a fare chiarezza e che ci riportino alla foto di Vasto. Nel Pd dicono che è lei a non essere più compatibile. Non mi venissero a dire che non ci si allea con l’Italia dei Valori perché ho offeso Napolitano, perché questa è una bugia, falsa e ipocrita. Qual è la verità?
La verità è che vorrebbero fare a meno di noi perché noi non vogliamo assecondare il coro di quelli che dicono “Evviva Monti”. Di Pietro, ma senza Pd, pensa di andare lontano? Io penso solo a nuotare. Non mi curo di sondaggi e teorie. Voi, piuttosto, sicuri che si possa vincere solo con il Pd? Guardate Napoli. Guardate Palermo. Non c’è “voto utile” che tenga.

Pubblico quotidiano - 03.10.12

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