di red.
Va bene la democrazia e la lealtà. Ma fino a questo punto, forse, gli elettori di Sel non ci erano arrivati. In un'intervista a Repubblica Tv oggi Vendola ha detto la sua. Su tutto. Innanzitutto, se dovesse vincere lui le primarie es essere quindi lui capo di governo farebbe delle cose bellissime. "Formerò una squadra di governo per meta' fatta di uomini e per metà fatta di donne, cosi' emenderemo il maschilismo di stato". Quanto alla possibilità di 'rottamare' i big del centrosinistra, Vendola spiega che favorirà "le competenze e quelle dei giovani in particolare.
Questi sono gli ingredienti fondamentali. Nella mia squadra di governo i vecchi leader non ci saranno- aggiunge- Del resto con loro io non mi sono scontrato sull'anagrafe, ma su cose un po' più pesanti e robuste".
Purtroppo, però, tutti gli osservatori concordano nel dire che seppure Vendola avrà un buon risultato, non uscirà vincente. E alora? Che ne pensa degli altri? Per lo "sfidante interno" del segretario del Pd Pierluigi Bersani, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, Vendola ha parole dure: "Le posizioni di Renzi sono in continuità con le politiche che stanno portando l'Europa sull'orlo di una crisi di nervi - ha detto - un'idea di diritti e un'idea di benessere per tutti: welfare, stato sociale e diritti universali che non sono regolabili con il mercato. Ma ora il liberismo sta strozzando questa Europa che sta schizzando per aria e Renzi, purtroppo, propugna queste idee, è in continuità con queste politiche".
Tuttavia l'alleanza con il Pd non si tocca, nonostante il leader di Sel riconosca che il partito "è a disagio": "Il Pd ha scelto di sostenere Monti come una condizione necessitata, per far sloggiare da Palazzo Chigi quell'inquilino che ha portato l'Italia a un millimetro dalla catastrofe. Il Pd ha sostenuto Monti con l'idea di poterlo condizionare a sinistra. Ma questo tentativo è fallito, visto che il governo Monti ha continuato con politiche liberiste ingiuste socialmente. Oggi - aggiunge Vendola- il Pd sostiene Monti ma con un disagio crescente. E oggi nella Carta di Bersani non c'è il Monti bis, nè quello esplicito, nè quello camuffato".
L'alleanza con il Pd secondo Vendola è possibile e anzi necessaria, e non sarà come nel '98: "Non possiamo ripetere il '98- dice Vendola- e cioè le esperienze di un centrosinistra che è un circo Barnum, dove ogni giorno c'e' una rissa in cui ognuno sventola una bandiera ideologica. Ma se il centrosinistra è scuola pubblica, diritti del lavoro, lotta alla precarietà, lotta alle barriere sociali culturali e architettoniche non avremo fibrillazioni tragicomiche come quelle del passato. Io mi impegno a sottoscrivere un patto che dica 'governiamo insieme, ma governiamo bene'. Del resto- osserva- io ho costruito un partito in cui riformisti e radicali si parlino a partire dai problemi reali".
Proprio per questo, Sel sosterrà chiunque esca vincente dalle primarie. Chiaro che è un po' una boutade, perché viste le regole delle primarie difficilmente Renzi riuscirà a vincere, tuttavia le parole di Vendola sono chiarissime e probabilmente mal digerite dalla base elettorale di Sel: "Mi impegno a sostenere chiunque vinca le primarie, ma a condizione che venga poi imposto un programma politico coerente, nel senso che non voglio trovarmi Marchionne alla guida del ministero dell'economia. Lo sforzo più grande - ha aggiunto il leader di Sel spetta comunque a Renzi che ha detto tante cose che nulla c'entrano con la sinistra''. Il governatore della Puglia si è comunque augurato che ''nel contratto politico per il governo dell'alternativa ci possa essere anche Antonio Di Pietro''.
da Globalist