Redazionale
Ancora una volta deve essere un morto (in Grecia) e uno che tenta di suicidarsi incendiandosi davanti al Quirinale (Italia), a ricordarci che anche se lo Spread si abbassa e la Borsa cresce, la crisi non è affatto superata. Anzi, la situazione sta drammaticamente peggiorando. Ce lo dicono i dati reali e non virtuali: disoccupazione in aumento, precarietà generalizzata per chi trova un "lavoro", r
iduzione continua delle coperture sociali, in particolare quella sanitaria, pensionistica e scolastica. È evidente che le misure adottate dal Governo Monti sono la causa della crisi, non la soluzione. Per fermare questa situazione, che può produrre esiti gravissimi (la storia dovrebbe insegnarci qualcosa), occorre lavorare affinché la parte più a vasta possibile delle forze politiche, sindacali e di movimento costruiscano assieme una alternativa vera e credibile.
Il primo appuntamento è quello di sabato a Roma con la FIOM CGIL in difesa del lavoro. Il secondo è quello del 27, sempre a Roma con il No Monti Day, il terzo è il 16 novembre sciopero generale della FIOM e degli studenti. Assieme a questi appuntamenti facciamo crescere la raccolta di firme per i referendum in difesa del lavoro. Tutto questo è molto importante e non preoccupiamoci se i giornali e i tg parlano di uno pseudo rottamatore. Più vecchio di lui non c'è nessuno.