di Giovanni Cocconi
Il successo di Grillo si ripeterà alle politiche e in che proporzioni?
Tutti i sondaggi in Sicilia davano Grillo sopra il 15 per cento. Non è vero che non ha recuperato niente dall’astensionismo, anzi. Il problema è che la fuga dal voto è stata talmente forte tra gli elettori di tutti gli altri partiti che il recupero fatto dal M5S l’ha solo lievemente limitata. Il successo alle politiche dipenderà dall’effettiva offerta politica e dalla stessa legge elettorale (e quindi da chi l’elettore può pensare governerà dopo il voto).
In termini di consenso il fenomeno Cinquestelle può anche ulteriormente rafforzarsi. Molti cittadini che oggi non si pronunciano potrebbero decidere di tornare a votare. Se a livello nazionale si ripetesse questa quota di astensionismo Grillo replicherebbe il successo siciliano. Se, invece, tornasse a svilupparsi una contesa forte tra centrodestra e centrosinistra la gente potrebbe tornare a votare Pd e Pdl.
Il M5S è destinato a durare a lungo nella politica italiana?
Nell’ultimo messaggio sul suo blog Grillo si definisce per la prima volta come il capo del Movimento 5 Stelle e definisce in modo molto rigido i paletti per le candidature in parlamento. Regole, per dire, molto più rigidi di quelle del Pd. Però non possiamo dire che il M5S abbia un’identità forte come quella della Lega, il più antico partito politico in parlamento, anzi forse deve ancora trovarla. Dalle nostre ricerche, tuttavia, emerge un fortissimo senso di appartenenza degli attivisti, una community che si è creata in gran parte online e che è molto reticente a raccontare all’esterno le dinamiche interne. Questa dimensione tenderà a crescere da qui alle elezioni. Il problema più delicato è che la Lega aveva un riferimento esterno molto forte, l’identità locale e nordista, riferimento che in questo caso ancora manca. Potrebbe diventarlo il richiamo ecologista o quella libertario o quello dei diritti. Il Cinquestelle, però, non è il nuovo Uomo qualunque.
Nel M5S prevale la dimensione orizzontale o quella verticale?
Fifty fifty. Il caso Favia è stato rapidamente riassorbito. Anche nei sondaggi che conduciamo tra glio attivisti emerge il ruolo forte attribuito a Grillo. Ma non è un nuovo berlusconismo dove, sostanzialmente, si delegava al leader il compito di soddisfare le domande degli elettori. Qui esiste un’autodefinizione di Grillo come capo ma il messaggio è l’opposto: “fate voi le cose, non le faccio io al posto vostro”. E poi la dimensione di comico gli offre strumenti in più per parlare alla gente, il suo messaggio va più in profondità. Nel libro cerchiamo di spiegare la natura tutta particolare di questa leadership che rende il M5S diverso dagli altri partiti. Il messaggio del movimento è: noi siamo un veicolo perché i cittadini contino di più. Nessuna delega alla politica, ma una forma di democrazia interna al movimento molto forte.
Il M5S ruba più consensi a sinistra o a destra?
Ogni partito critico verso la politica pesca voti a destra e a sinistra. Anche la Lega, a suo tempo, rubò voti a sinistra.
Il M5S è un antidoto all’ondata neo-populista in Europa o no?
Tutti questi movimenti neo-populisti nascono dalla sfiducia nei partiti e dalla loro crisi di legittimità ma la risposta di ognuno è diversa. La specificità del M5S rispetto alla nuova destra europea è quella di voler accorciare la distanza tra cittadino ed eletto, di incentivare la partecipazione diretta ma proponendo contenuti tipici di una certa sinistra libertaria post-ideologica.
da Europa