di Franco Frediani
"Bisogna costruire con una proposta". E' una delle tante, significative frasi, con le quali Luigi de Magistris ha "spiegato" il suo pensiero sulla crisi dell'IDV, il partito che l'ha visto finora come una delle Figure di primo piano. Non vuole correre il rischio di essere male interpretato e si affida ad un video nel quale rimangano impresse le sue parole. Vuole e offre chiarezza. Parla ovviamente del suo partito, del rapporto di stima e gratitudine per l'amico Antonio Di Pietro al quale rivolge l'invito a fare un passo "di lato", non a farsi da parte! ..in modo che possa risultare co-protagonista di un rinnovamento che vada oltre la stessa esperienza partitica.
Il sindaco di Napoli ha le idee chiare, e oltre a credere fortemente nel bisogno di rinnovamento del quadro politico, sa bene che la frammentazione o meglio, la scomposizione delle forze in campo non faciliterebbe davvero il compito. Parla di "rigenerazione politica", ed è quello che secondo Lui dovrebbe fare lo stesso ex magistrato di "Mani pulite". Da tempo ha ventilato l'idea di dar vita ad un movimento o ad una lista, da lui stesso chiamata "arancione", che possa presentarsi alle prossime elezioni politiche. Sgombra ogni dubbio sul fatto di non ambire alla costruzione di un nuovo partito, quanto semmai ad una lista che sia in grado di motivare e avvalersi della partecipazione attiva di parti significative della società. Intervistato da Radio 2, l'ex magistrato di "why not", ha lanciato segnali di non poco conto tanto da non escludere il coinvolgimento e la partecipazione attiva di personaggi come Antonino Ingroia, non mancando neppure di nascondere la "simpatia" verso sindacalisti come Landini... Il dato significativo non sta tanto nei nomi fatti, che potrebbero essere anche solo il frutto di una stima sincera e niente più, quanto nella decisione mostrata nel dichiarare aperto il cantiere di questo nuovo movimento che mostra chiari segni che riportano ad una alternativa al liberismo montiano. Il messaggio lanciato da De Magistris è trasparente e non può dare adito a voli pindarici: "non ci sono le condizioni per fare da subito un'alleanza tra i non allineati, gli arancioni, Grillo, sindaci, e poi verdi, sinistra... Però può partire una proposta forte che si può racchiudere anche in una lista". Come si può ben vedere, parla una lingua che è ben conosciuta dalla sinistra; usa termini come "non allineati", "partigiani", "politiche anti-montiane"; sembra un fiume in piena, ma non offre l'immagine di chi si erge a protagonista a tutti i costi. Ricorda, qualora vi fossero ancora dei dubbi, che c'è l'esigenza di liberare energia fuori dai partiti. L'impressione che si avverte è quella di una persona decisa, lucida, che potrebbe davvero fornire un assist vincente agli stessi partiti "non allineati" e anti-liberisti. Un passaggio smarcante, che la sinistra in primis, ha il dovere di raccogliere per trasformare il progetto in una realtà che non può più essere disattesa.