di Daniela Preziosi
Alla fine, saggiamente, alcuni partiti ci hanno ripensato. Anche nel Lazio ci sarà la Lista Ingroia, unica, e non una coalizione-sommatoria di liste dei partiti, come in un primo momento erano orientati a fare verdi e Federazione della sinistra (Prc e Pdci). La decisione è arrivata ieri a Roma nel corso di una riunione delle forze politiche arancioni. Determinante è stato anche l'orientamento dello stesso Ingroia, il candidato premier quartopolista alle politiche, che ha fatto capire che non avrebbe concesso l'uso del «brand» nazionale a una coalizione di soli partiti, e per di più con un candidato presidente politico professionista. Ora infatti come capolista si parla di Carmine Fotia, vicino all'Idv ma attivista di Cambiare si può.
Tutto da decidere ancora però lo schieramento, se autonomo o in coalizione. Il candidato del centrosinistra non ha chiuso le porte agli arancioni, ma sembrera difficile che possa imbarcare nell'alleanza una «lista Ingroia» che nello stesso giorno è concorrente del Pd al voto nazionale. D'altro canto gli arancioni mettono su piatto la buona performance attribuita loro dai sondaggisti. La chiusura della vicenda arriverà in settimana, con un incontro al vertice Zingaretti-Ingroia.
Il Manifesto - 09.01.13