di Alberto Castellano
Mentre gli Almamegretta approdano a Sanremo, i 99 Posse continuano a sparare in maniera selvaggia il loro scomodo furore audiovisivo, a dialogare con i loro numerosi fans (con i dovuti ricambi generazionali) attraverso i circuiti dei new media che rispetto al passato rendono meno problematica la loro esclusione da quelli ufficiali e istituzionali. Sta spopolando sulla rete (10mila contatti su YouTube solo nel primo giorno) il nuovo video University of Secondigliano dall'omonimo brano contenuto nell'ultimo album Cattivi guaglioni uscito nel 2011 su iTunes, con la regia di Fabio Gargano dei Figli del Bronx che lo produce. Il gruppo guidato da 'O Zulù ha continuato imperterrito a percorrere la propria strada espressiva e stilistica, senza mai perdere il contatto con la drammatica realtà italiana, con i centri sociali, con le nuove realtà operaie e con l'urgenza della denuncia, trasformando l'(auto)emarginazione in un rinnovato assalto ai simboli del potere e raccontando lo scenario, le contraddizioni e le derive di un Paese che preferisce lo slogan «sono solo canzonette».
La posse raggamuffin nata come espressione del Centro sociale Officina 99, scioltasi nel 2005 (ma di fatto nel 2001 quando uscì il loro ultimo album) e riunitasi nel 2009, sin dai tempi di Curre curre guagliò - il primo pezzo di successo ma anche «manifesto» della reinvenzione militante del repertorio hip hop e dell'intenzione d'intervenire sul terreno socio-politico - non ha mai smesso d'infiammare le piazze e i centri sociali con una musica dura e 'non riconciliata', per parlare senza compromessi e con sonorità dirette, aspre e trascinanti di antifascismo, guerriglia urbana, G8, nucleare, pagando di persona con arresti e boicottaggi per la violenza dei testi, il rapporto con la droga, partecipazione a manifestazioni di piazza, adesione a scontri con le forze dell'ordine, fino allo schierarsi con Vendola. E non è un caso che la formazione è ancora quella storica con l'eccezione della voce femminile Maria di Donna (in arte Meg): Luca Persico (in arte 'O Zulù), Marco Messina, Massimo Jovine, Sacha Ricci. Per questo video si è aggiunto il rapper Clementino.
«Quando ho ascoltato Cattivi guagliuni - dice Gargano, operatore culturale e videomaker, che ha collaborato all'omonimo video di Abel Ferrara - mi ha colpito in particolare il brano University of Secondigliano per la sua attualità e la sua ricchezza di personaggi e ha stimolato subito la mia fantasia visiva. Ho pensato subito che piuttosto che il solito videoclip con immagini che supportano o commentano la musica e i testi, si poteva tentare la strada di una narrazione più articolata che in qualche modo facesse diventare anche la musica della band commento sonoro alle immagini. Si potrebbe parlare di «declinazione per immagini». Il risultato è un video iper-reale e multitasking, sorta di split screen in orizzontale e in verticale che consente di visualizzare simultaneamente storie e personaggi. «Per il video che è stato girato tra Secondigliano e Scampia - aggiunge l'autore - sono stati coinvolti nella fase di stesura del soggetto alcuni ragazzi del centro sociale Mammut di Scampia e dell'associazione Socialmente pericolosi che opera sui Quartieri Spagnoli, perché sono soprattutto loro che vivono una realtà difficile e sognano di trasformare le cose».
Insomma la musica dei 99Posse che è ancora una voce lucida, radicale e underground al servizio della rappresentazione dell'Italia di oggi e della denuncia dell'ingiustizia e della repressione della libertà, ora viene veicolata da una molteplicità visiva di situazioni: la Secondigliano cantata dai 99Posse, per i quali vivere la strada è un po' come studiare all'università, si imparano tante cose; la Secondigliano raccontata dai ragazzi, da chi ci vive tutti i giorni e ne conosce bene i problemi e le difficoltà; la Secondigliano raccontata dal collettivo Malavia, giovani hip-hopper che sanno bene che, oltre alla disoccupazione, è la cattiva gestione delle risorse pubbliche a determinare il degrado e la malavita.
Non si sa se il video riuscirà ad entrare in qualche circuito televisivo e Gargano sottolinea polemicamente che «nelle emittenti televisive grandi e piccole si parla molto di Scampia, di degrado, di camorra ma soprattutto con le solite inchieste e quando c'è l'urgenza della cronaca, ma ci sono ancora pregiudizi culturali, censure e boicottaggi. Persino Mtv, di solito attenta a un certo tipo di produzione musicale, per ora non è interessata al video».
Il Manifesto - 11.01.13