Palazzo-Comunale-Cuneo

Intervista ad Armando Petrini (Portavoce FDS Piemonte)

Armando Petrini, lei è il portavoce della Federazione della Sinistra in Piemonte dove andate al voto amministrativo con alleanze diverse. Come mai? «Perché, come sempre, abbiamo cercato di costruire alleanze il più qualificate possibili, ma partendo dai contenuti, non dalle formule politiche. Così dove è stato possibile abbiamo costruito alleanze larghe».

Ad Alessandria ad esempio? «Sì. O a Cuneo dove la situazione molto interessante e ci lascia buone speranze perché Garelli è espressione della componente più di sinistra della coalizione. E sta facendo una campagna molto efficace che mi sembra apprezzata dai cittadini cuneesi». A Cuneo però qualcuno ha rotto i patti... «Alcuni singoli hanno rotto i patti. Ma noi siamo soddisfatti che il Pd abbia mantenuto la collocazione di partenza, ha dato prova di lealtà e anche di lungimiranza. Naturalmente ci sono state lacerazioni che hanno prodotto una scenario elettorale più complesso. Ciò al secondo turno avrà un peso».

Ad Asti invece il centrosinistra non vi ha voluto. Come mai? «Purtroppo registriamo che ci sono ancora situazioni dove una pregiudiziale nei confronti della Fds ha determinato un quadro diverso. Noi comunque abbiamo un ottimo candidato, Giovanni Pensabene». A quali alleanze politiche guardate però? «Auspichiamo che con forze politiche come Idv e Sel si riesca a lavorare in prospettiva: perché abbiamo un punto in comune, a differenza del Pd muoviamo critiche precise a Monti. Poi spero che la ventata del voto francese arrivi in Italia e aiuti il Pd ad assumere posizioni più coerenti con la storia che rappresenta». Grillo può portarvi via molti voti? «Grillo sostiene che non c'è differenza tra destra e sinistra. Noi crediamo che al contrario la sinistra oggi rappresenti l'orizzonte politico di uscita dalla crisi. La Fds concentra la sua battaglia politica sul lavoro. Grillo è un demagogo populista che sui temi del lavoro è vaghissimo quando non convergente con le politiche di Monti. Mancando chiarezza nel quadro complessivo non è facile capire, ma le nostre posizioni sono radicalmente diverse».

(M.TRAB.) da Repubblica mercoledì 2 Maggio 2012

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