schedaelettoraledi Franco Frediani
Prima o poi doveva accadere. Quello che ci sorprende è lo stesso "sorprendersi"(scusate il gioco di parole..) riguardo alla notizia veicolata dai media in queste ore, soprattutto ieri, lunedì 14 gennaio. Evidentemente, Rivoluzione civile, la lista capeggiata da Ingroia, sta raccogliendo più consensi di quanto "qualcuno" si aspettasse; tanto da spingere i vertici del centrosinistra (con il PD in testa) a "pressioni mascherate" e poi smentite, nei confronti di questa nuova Realtà politica! Fin qui siamo ancora nella premessa e nella cronaca. Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad un vero e proprio spostamento dei luoghi della discussione politica. Attraverso la stampa "amica" sono stati inviati messaggi di chiaro stampo "calmierante", all'indirizzo dello stesso ex premier, che si vorrebbe "coinvolgere" dopo il risultato scaturito dalle urne.

Insomma, la paura adesso inizia a serpeggiare in chi credeva di avere ormai la vittoria in tasca. Ma tutto questo (non certamente da portare ad esempio di buona politica) sembra invece il mezzo per giustificare, non un'inversione di rotta, quanto l'inasprimento verso tutto ciò che può rappresentare un cambiamento! Lo stesso Vendola ha più volte fatto dei distinguo sul carattere di queste eventuali scelte, che mal si adatterebbero, ovviamente, ad una sinistra degna di tale nome. Come risulta evidente, Rivoluzione civile non ha invece mai deviato il suo percorso, e questo ha fortemente preoccupato lo staff dirigenziale del PD che oltretutto sembra aver preso atto di una realtà, che è sicuramente diversa rispetto a quella percepita nei giorni del "dopo primarie". Un senato difficile da conquistare, dove il voto sarà lottato fino all'ultimo, ha spinto lo stesso partito di Bersani a fare nuove e ulteriori sottolineature al fine di prendere le distanze da quella sinistra che potrebbe allontanare la prospettiva di un governo di dialogo con lo stesso Monti (vera "questione" sulla quale focalizzare l'attenzione!). Il tentativo di far fuori per la seconda volta la sinistra dal Parlamento (così come avvenne nel 2008) è DUNQUE più che una fantasia. E' lo stesso vice segretario del PD, Enrico Letta, a confermare il vero senso della telefonata fatta da Dario Franceschini a Leoluca Orlando, nella quale si evidenzia l'invito a DESISTERE! Il twitter di Enrico Letta, suffraga quella che è più di una illazione: "Rivoluzione Civile si assuma le proprie responsabilità, la nostra coalizione decisa da 3milioni italiani". Sarebbe dunque assurdo pensare che il sindaco di Palermo abbia "farneticato" e mal interpretato il significato delle parole ricevute dal capogruppo dello stesso PD. L'invito alla desistenza suona come una vera minaccia (attraverso il ricorso al voto utile), e questo risulta palese e ritrovabile anche nell'interpretazione che smentirebbe questa intenzione. E' lo stesso Franceschini a chiarire in questo senso (non volendo!) la posizione del suo partito: "Ho fatto una semplice constatazione aritmetica più che politica, per come è fatta la legge elettorale al Senato, nelle regioni in bilico, come Lombardia, Sicilia e Campania, la presenza della Lista Ingroia rischia di far vincere la destra, rendendo il Senato ingovernabile. Tutto qui". Il capogruppo democratico alla Camera si affretta ad aggiungere che "mi pare fin troppo evidente come non vi sia alcuno spazio per una qualsiasi forma di accordo politico con la Lista Ingroia, anche per rispetto delle legittime ma profondamente diverse posizioni politiche tra noi e loro". Bé, forse il buon Dario non si è posto il problema inverso, ovvero, se Rivoluzione civile sia disposta ad abbandonare la sua strada, compreso la sua stessa ragione di esistere e per la quale è nata! Si ritorna a scomodare altri momenti storici e politici; si vorrebbe paragonare l'esito disastroso dell'allora Arcobaleno con una Lista che nasce su posizioni che sono ben lontane da quel disastroso accorpamento di sigle partitiche. Sarà bene ribadire che Rivoluzione civile è nata sulla base dell'esigenza di offrire una risposta alternativa ad un modello socioeconomico che da anni sta producendo disastri "a random"! In questo scenario abbiamo dunque un PD che è preoccupato solo dalla crescita dei favori nei confronti di Berlusconi, individuato come il vero ed unico nemico. Cosa diversa dall'affermare che c'è la volontà di differenziarsi da quelle politiche che in ogni caso saranno intrise di conservatorismo liberista! In poche parole si evidenzia la volontà di sostituirsi a Berlusconi ma non a Monti, il quale sarebbe il primo ad essere "cercato" nell'ottica della ricostruzione di un centro moderato che comunque non rinuncerebbe ai punti della Sua ormai famosa "agenda". Come si legge sopra, lo stesso PD non ci pensa proprio ad aprire un dialogo con la sinistra alternativa. Le domande spuntano dunque come funghi: quale sarebbe il senso di quello che viene chiamato VOTO UTILE? ...vincere per dialogare con Monti? Utile a chi e per cosa? ...forse utile per portare Monti sulla strada di una possibile alleanza con lo stesso PD? Per cambiare cosa? Sinceramente, la sola utilità che vediamo è quella di un cambiamento nelle politiche ECONOMICHE e SOCIALI. Abbiamo, dopo la Grecia, i salari più bassi d'Europa, uno stato sociale fatto a pezzi e una prospettiva di crescita occupazionale, ma anche economica, da brivido! Questa volta non esistono “favole” da vendere, e quando i cittadini si troveranno a scegliere non avranno in realtà molte proposte che evidenzieranno l'inversione di tendenza rispetto alle politiche portate avanti da chi ha governato in questi anni... Ecco perché Rivoluzione civile fa paura!

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