(da AgoraVox di Davide Falcioni)
Un 46enne No Tav fermato dalla Polizia in possesso di 57 maschere antigas. La Repubblica riporta la notizia ma non spiega gli effetti dei lacrimogeni. Secondo Wikipedia non sono letali ma possono danneggiare pericolosamente i polmoni e nuocere gravemente al fegato e al cuore, nel caso di utilizzo in ambienti chiusi, di contro, l'utilizzo può portare alla morte delle persone esposte.
La Repubblica di Torino riportava ieri, con una certa enfasi, la notizia secondo cui la Polizia, in un controllo lungo l'autostrada A32 diretta a Bardonecchia, avrebbe fermato un'auto con alla guida un torinese di 46 anni che trasportava 57 maschere antigas imballate, più 118 filtri e materiale, secondo le forze dell'ordine, atto ad offendere (camere d'aria presumibilmente per fionde). Secondo la Questura, inoltre, negli ultimi giorni si sarebbe registrato un sensibile incremento nella vendita di caschi, guanti e maschere di protezione in vista della manifestazione No Tav di domani.
Roba da guerriglia per il quotidiano diretto da Ezio Mauro il quale, però, omette di dare ai lettori importantissime informazioni.
Perché, infatti, i cittadini che protestano contro l'alta velocità acquistano maschere antigas?
La risposta è più semplice di quanto si possa immaginare: per tentare di proteggersi dagli effetti del “Cs”.
E cosa è il Cs? Secondo Wikipedia si tratta di un gas lacrimogeno dagli effetti talmente gravi da essere stato bandito addirittura come arma di guerra. “Benché classificata come non letale – spiega l'enciclopedia - sono stati dimostrati alcuni effetti potenzialmente tossici. Oltre a danneggiare pericolosamente i polmoni, il CS può nuocere gravemente al cuore e al fegato. Il 28 settembre 2000 il Dottor Uwe Heinrich ha pubblicato uno studio commissionato da John C. Danforth per investigare sui possibili effetti di un'esposizione al gas CS. Il Dr Heinrich ha concluso che la possibile tossicità del gas va determinata in base a due fattori: se si fa uso di maschere antigas e se si è chiusi all'interno di una stanza. Se non si utilizzano maschere antigas e si è in un luogo chiuso c'è una significativa possibilità che l'esposizione al gas CS possa contribuire o causare effetti letali.
Molti studi hanno associato l'esposizione al CS con gli aborti spontanei. Quando il CS viene metabolizzato, inoltre, è possibile riscontrare del cianuro all'interno dei tessuti umani. Secondo lo United States Army Center for Health Promotion and Preventive Medicine, il CS rilascia fumi molto tossici quando viene scaldato e decomposto, e in particolari concentrazioni è un pericolo immediato per la salute. Coloro i quali sono stati esposti al gas Cs dovrebbero sottoporsi immediatamente a controlli medici".
Le forze dell'ordine che operano in Val di Susa utilizzerebbero abitualmente questo gas molto pericoloso per sedare le proteste dei No Tav ai quali, evidentemente, non si può chiedere di non proteggersi da un'arma potenzialmente letale. Un'arma utilizzata abitualmente anche nei confronti delle frange più pacifiche della protesta. Racconta Massimo Zucchetti, docente di protezione dalle radiazioni al dipartimento di energetica del Politecnico di Torino: “Avevo accompagnato a Chiomonte una amica professoressa di filosofia al liceo che vorrebbe scrivere delle testimonianze sulla violenza di queste settimane viste con gli occhi delle donne/mamme. Ci aspettavamo una giornata tranquilla. La sera c'era una conferenza di Claudio Cancelli, professore universitario di fluododinamica al Politecnico di Torino ora in pensione e dell'esperto di economia che si è occupato di alta velocità Ivan Cicconi. Eravamo vicino alla centrale idroelettrica e al campeggio No Tav, a duecento metri dallo sbarramento del cantiere. È stata una bella conferenza sui project financing, la corruzione, i subappalti. Dopo poco è arrivata una salva missilistica a lunga gittata che ci ha scavalcato, ha fatto un volo di 200 metri ed è arrivata dentro il campeggio, dove dormivano donne, bambini, anziani. È la parte bucolica della protesta, vengono, fanno le braciole e il campeggio, è la componente più tranquilla e in quel momento dormivano. In pratica hanno gasato la gente col gas Cs, che come ho spiegato più volte è cancerogeno. Mi è sembrato un gesto totalmente gratuito. Colpire gente che dorme, mi è sembrato un ulteriore passo in avanti nella repressione della protesta. È la prima volta che piovono lacrimogeni di notte sul campeggio. È il quarto lancio di lacrimogeni Cs”.
Questo episodio non è stato raccontato da La Repubblica, né il quotidiano ha ancora spiegato gli effetti sulla salute del gas Cs.