Editoriale di Gianni Ferrara su Liberazione del 15 gennaio 2012
È ineccepibile la declaratoria dell'inammissibilità dei referendum sulla legge elettorale vigente da parte della Corte costituzionale. Ineccepibile perché l'accoglimento avrebbe procurato un vuoto normativo incolmabile nell'ordinamento costituzionale. Avrebbe colpito al cuore il Parlamento privandolo della possibilità di rieleggerne i suoi componenti per un tempo indefinito, quello della approvazione di una nuova legge elettorale. La democrazia italiana sarebbe stata privata della certezza di disporre, in ogni momento, dello strumento che ne possa consentire la sopravvivenza. Se il porcellum la distorce, la soffoca, la comprime mutilandola, il referendum proposto per … abolirlo (?) la avrebbe ibernata.
Lo si sapeva, lo avevamo detto, ripetuto. Mirare a resuscitare il mattarellum era come promettere di resuscitare i morti. Un'ambizione eccessiva, credo anche … blasfema, quella covata dai promotori. Più volte la Corte costituzionale aveva negato che si potesse ammettere un referendum che impedisse per un solo giorno la piena disponibilità del sistema elettorale, l'esercizio in qualsiasi momento del potere di scioglimento delle Assemblee parlamentari. Più volte la Corte aveva negato che si potesse produrre la reviviscenza delle norme giuridiche abrogate. Se ondeggiante era stata la sua giurisprudenza su altri requisiti delle richieste di referendum, sulla impossibilità di richiamare in vigore leggi, articoli, commi, singoli disposti legislativi su cui era caduta la falce dell'abrogazione, detta giurisprudenza era stata sicura, costante, inflessibile. Lo si sapeva.
L'intento dei promotori era altro, duplice. Era quello di stroncare l'iniziativa, appena emersa nel giugno scorso, di richiedere un referendum sul porcellum che senza precludere in ogni momento la possibilità di azionare il procedimento elettorale, producesse l'effetto di determinare la configurazione di un sistema elettorale di tipo proporzionale e che consentisse agli elettori di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. Il loro obiettivo reale era cioè la perpetuazione del bipolarismo coatto. Il mattarellum si prestava perfettamente a perpetuarlo ed a fingere che si volesse abolire il porcellum.
Un doppio falso, un doppio inganno è stato usato per raccogliere le firme. Va detto. Va gridato.
Sgombrato il campo dai disegni perversi dei pasdaran del bipolarismo (e della negazione del diritto alla rappresentanza in Parlamento degli elettori che non indovinano il vincitore della … gara podistica alla conquista del seggio parlamentare dei due, tre quattro, cinque o anche più candidati in ciascun collegio) il problema che si pone è quello della nuova legge elettorale. I diciassette anni di berlusconismo insegnano: mai più maggioritario, è tempo di ricostruire la democrazia in Italia.