120218sanita

redazionale

La Corte dei Conti ogni tanto denuncia un uso del denaro pubblico indecente e consente a giornali di grande tiratura e a trasmissioni televisive di riempire pagine e schermi di parole, moti di sdegno e sorpresa che poi lasciano rapidamente lo spazio al nulla...

Si, sembra proprio il Nulla a prevalere come nella Storia Infinita. Questo mostro nero che avanza, distrugge e inghiotte tutto, compresi i soldi pubblici, spesso non usati per curare gli ammalati, bensì per arricchire i mercanti della sofferenza che gozzovigliano, senza che nessuno li cacci, nel tempio della sanità pubblica.
Nell’ambito delle cose da chiarire, particolare rilievo riveste un fiume di denaro pubblico, passato dalla casse del Veneto, ai gestori privati di tante cliniche private di quella Regione, amministrata in questi ultimi anni, da Galan, Zaia e, per quanto riguarda la Sanità, da ben 4 Assessori Regionali alla Sanità tutti della Lega. Si può certamente dire che la Lega, nella logica spartitoria, abbia diritto al più importante Assessorato del Veneto (8/9 miliardi annui di euro gli stanziamenti degli ultimi anni), non però che questi Assessori provengano soprattutto dalla Provincia di Verona, dove le spese della sanità , raggiungono vette incredibili e dove prosperano attività sanitarie private legate anche ad un potente personaggio. Vista così la cosa, niente di male certamente!
Se però passiamo dalle enunciazioni ai fatti, ci accorgiamo che tutti questi attori hanno consentito che un fiume di denaro, dal 2007 al 2010, passasse dalle casse pubbliche della Regione Veneto a quelle private dei proprietari di tante cliniche, non già per fare più prestazioni, bensì per fare…. meno ricoveri ospedalieri rispetto al 2005!!!!
Insomma, un bel “lavorare meno per prendere molto di più”.
Peccato però, che diminuire i ricoveri, invece di un calo, ha comportato un pesantissimo aumento di spesa per casse della Regione Veneto!!
Anzi, a fronte di un ipotetico piccolo risparmio, le cliniche private del Veneto, hanno ricevuto molti più soldi di quelli non incassati per il minor numero di ricoveri ospedalieri.
Circa 200 MILIONI DI EURO, sono passati dalle casse pubbliche a quelle private, in 4 anni!!!
E non finiscono qui le sorprese! Quanto risparmiato, lo è stato solo in teoria, perché quel poco incassato in meno e compensato con cifre anche circa 3-4 volte superiore all’ipotetico risparmio, veniva comunque garantito dalle Delibere della Giunta Regionale del Veneto, come entrate derivanti da un numero superiore di visite specialistiche-ambulatoriali.
Insomma, per un semplice passaggio degli incassi, da una branchia sanitaria all’altra, alle cliniche private del Veneto è stato pagata una cifra netta di circa 200 MILIONI DI EURO IN 4 ANNI.
E qui siamo solo nell’ambito del regali (così attribuito da un giornale Veneto allo stesso Governatore Zaia), poi ci sono gli sprechi, denunciati ad esempio solo nella ULSS di Rovigo (poco più di 170.000 abitanti), per ben 39 milioni di euro, sempre in 4 anni (dal 2009 al 2012). Si tratta di prestazioni sanitarie che il Direttore dell’ULSS rodigina dichiara più volte in sede di Bilancio di Previsione, essere in grado di farle in proprio oppure essere epidemiologicamente non motivate.
Cose incredibili e vergognose perché avvengono, mentre non si assume personale sufficiente a far funzionare al meglio ospedali ed ambulatori pubblici, mentre la gente si deve spesso pagare a 100 euro la notte, la badante per accudire il proprio famigliare ricoverato in reparti con poco personale, mentre le liste d’attesa si allungano a dismisura ed andare in qualche pronto soccorso è sempre più rischioso, perché in certi orari mancano importanti figure professionali, ecc. ecc..
E ancor più vergognosa se si pensa che certi ospedali pubblici rischiano ancora pesanti tagli e forse anche chiusure di servizi essenziali!!
E questo è solo una parte di quello che è stato scoperto grazie al lavoro dell’ Assessore Provinciale alla Sanità di Rifondazione della Provincia di Rovigo, Guglielmo Brusco. Un nostro amministratore che ha interessato del caso, la Corte dei Conti di Venezia, che ha aperto una indagine.
Sarà la volta buona per sapere se l’ex-Assessore alla Sanità del Veneto, Flavio Tosi, ospite gradito da tanti giornalisti delle cosiddette trasmissioni televisive di inchiesta che troppo spesso scoprono ben poco, è stato più utile alla sanità pubblica o a certi padroni della sanità veneta? E se si, potremo anche sapere se quanto fatto da questi personaggi, è stato legale o no?.

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