Egregio Presidente,
in qualità di segretario di una forza politica non presente in Parlamento e non essendo il Parlamento attuale rappresentativo delle effettive posizioni politiche presenti nel paese, mi rivolgo a Lei attraverso la forma un po’ inusuale della lettera aperta...
Il motivo della missiva è quello di avanzare una proposta rivolta a Lei ed a tutto il Consiglio dei Ministri che oggi pomeriggio si riunirà per discutere del Tav in Val di Susa.
La proposta che le avanzo è semplice: il governo decida la sospensione immediata dei lavori al fine di poter determinare un pubblico confronto sulle motivazioni che stanno alla base dell’opera e sulla valutazione costi-benefici della stessa.
Ovviamente questo confronto deve essere pubblico e tecnico: gli italiani hanno il diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi e se l’opera è espressione di una utilità pubblica o unicamente di interessi privati, anche se molto potenti. Un confronto tecnico che un governo che si definisce tecnico non dovrebbe aver difficoltà ad accettare.
Avanzo questa proposta perché questo confronto non è mai avvenuto: in tutti questi anni gli organi statali o parastatali hanno semplicemente discusso di come fare il TAV in Val di Susa, mai se farlo. La discussione non è mai stata finalizzata ad assumere la decisione ma solo a come motivarla, nonostante il forte calo del trasporto merci e passeggeri tra Italia e Francia renda palesemente inutile quest’opera faraonica. Confido sul fatto che, avendo il passato governo deciso di porre fino allo spreco di danaro pubblico legato alle realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina, il Suo governo voglia porre fine allo spreco di denaro pubblico che si sta realizzando in Val di Susa.
In attesa di un Suo positivo riscontro.