Intervista di Francesca Schianchi, da La stampa di lunedì 5 dicembre 2011 -
«Bisogna creare un'opposizione da sinistra a questo governo»: appena rieletto segretario di Rifondazione all'ottavo congresso del partito, Paolo Ferrero lancia un appello a Nichi Vendola per realizzare «l'unità della sinistra».
A cominciare dall'opposizione a questa manovra?
«Contro questa manovra iniqua e recessiva bisogna costruire un'opposizione concreta: chiediamo al sindacato lo sciopero generale, e lavoriamo alla costruzione degli stati generali dell'opposizione per gennaio. Dobbiamo lavorare per ampliare lo sciopero della Fiom del 16 dicembre e arrivare a una manifestazione nazionale in tempi brevi, diciamo prima della fine dell'approvazione della manovra».
Quando parla di unità della sinistra a cosa pensa?
«Propongo una sinistra come la Linke in Germania o la Izquierda unida in Spagna: ovunque c'è una sinistra liberista e una antiliberista. Monti avrà l'opposizione da destra della Lega: ne serve anche una da sinistra che stia dalla parte dei lavoratori».
Per poi allearsi con Pd e Idv in Parlamento sostengono il governo?
«Non ha senso discuterne adesso. Ora c'è il governo Monti che è destinato a durare, fra un anno e mezzo chissà come sarà il quadro politico! Intanto c'è un governo tecnocratico messo lì dai poteri forti: costruiamo un'opposizione che dia voce alla sinistra, perchè la maggior parte delle persone di sinistra non sono iscritte nè a Sel nè al Prc».
Perchè questo?
«Perchè sono stati delusi dalla nostra divisione e dall'esperienza del governo Prodi. Anche per questo pongo il tema di ricostruire un rapporto di fiducia basandoci su posizioni chiare».
Così fa un appello a Vendola, forse per evitare che continui a cannibalizzare Rifondazione: nei sondaggi siete circa all'1,5%, Sel supera il 7.
«Il punto è che penso ci sia la percezione di una sinistra chiusa e impotente, se ci fosse l'unità daremmo un segnale chiaro».
Però Vendola non è venuto al congresso di Rifondazione...
«Io mi rifaccio alla Bibbia: bussate e vi sarà aperto...Il problema che pongo è oggettivo, credo sia una domanda della società quello di ritrovare un'unità. E' venuto Di Pietro: in lui ho colto un discreto imbarazzo sui contenuti di Monti. E De Magistris è stato molto applaudito: una prima prova di dialogo a sinistra. Può essere come una palla di neve che diventa valanga».
Ma ce la fareste ad andare d'accordo con Vendola? Sel è nato dalla scissione da Rifondazione...
«Mi è dispiaciuto molto che Nichi abbia deciso di rompere dopo aver perso il congresso: io sono stato spesso in minoranza senza sfasciare la baracca».
Appunto: cominciamo bene...
questo però nei contenuti noi e Vendola siamo d'accordo sul 90% delle questioni. E io non propongo un partito un partito unico, non dico di sciogliere Sel o il Prc: dico costruiamo una forma di unità che sia punto di riferimento per la sinistra. E costruiamo una prospettiva anche rispetto alle ricette per superare la crisi: ad esempio una patrimoniale forte, tetto a 5 mila euro alle pensioni, provvedimenti che facciano pagare i ricchi».