di Giuliano Pennacchio
Napoli. L'inchiesta giudiziaria, avviata agli inizi di marzo, nel più grande ospedale del Mezzogiorno, il Cardarelli, sta mettendo a nudo una verità...
da molti nascosta: l'intreccio torbido tra lobby mediche che trasferiscono le cure dei malati dalle strutture pubbliche a quelle private di loro proprietà. In particolare, sono risultati indagati quarantadue tra medici e personale sanitario. Pazienti trasferiti dall'ospedale alla clinica di proprietà del primario. Operazioni chirurgiche pagate due volte, una dall'assistito e l'altra dall'ASL. Un paziente deceduto e trasportato in ambulanza al Cardarelli, facendo credere che fosse ancora in vita, per non danneggiare l'immagine della clinica privata.
Questo scempio della sanità pubblica ha le sue origini nell'aziendalizzazione degli ospedali e nella politica delle destre, che ha trasformato la salute in una merce. Il quadro si è aggravato con le attività di intramoenia (cioè la possibilità per i medici ospedalieri di esercitare la professione fuori dall'orario di lavoro, presso strutture private sanitarie) che non hanno mai chiarito il confine tra chi lavora già per il servizio pubblico sanitario ed anche nel privato sanitario. Il meccanismo, invece, è fin troppo chiaro e lo stiamo denunciando da anni: si sono utilizzate le risorse pubbliche (strutture, conoscenze, liste di attesa) per dirottare pazienti dal pubblico al privato.
Per queste ragioni siamo ritornati, in questi giorni, come Federazione della Sinistra, al Cardarelli con un presidio, con la volontà di impegnarci sui temi della difesa della salute e dei diritti, per ricostruire il circolo aziendale del Cardarelli.
Sulle questioni della trasparenza e di contrasto del malaffare in sanità, inoltre, intendiamo promuovere la costituzione di un Comitato Popolare, aperto ai lavoratori, ai medici della sanità, alle associazioni dei malati, alle forze sindacali, che eserciti una funzione di controllo sulle attività di intramoenia nei grandi ospedali napoletani.
Vorremmo avviare un percorso per la costruzione di un grande Movimento di Lotta per la Salute per la difesa degli ospedali e dei presidi ospedalieri contro i rischi di chiusure, mettendo in connessione chi lotta per la salute con chi si batte a difesa dell'ambiente, contro le ipotesi di nuove discariche ed inceneritori. Crediamo, infine, che occorra un'altra politica per la sanità con risorse aggiuntive sottratte alla spesa per gli armamenti, contro la logica dei tagli voluta dal Governo Monti e dalla Giunta Regionale Caldoro e dando uno sbocco lavorativo ai tanti precari del settore.
Napoli, 15 Marzo 2012