di Stefano Galieni
Si è riunita ieri la Direzione nazionale del Prc che aveva all’ordine del giorno 3 punti. Si è proceduto alla scelta di affidare in base allo statuto e in regime di commissariamento la federazione provinciale di Milano al compagno Ugo Boghetta, già segretario regionale uscente della Lombardia. Un atto reso necessario dalla manifestata impossibilità ad individuare, sin dal novembre scorso una indicazione condivisa nel Cpf verso un segretario/a. Il commissariamento durerà il tempo necessario per giungere al congresso straordinario.Questa scelta è stata considerata sbagliata dagli esponenti del secondo documento congressuale, che hanno chiesto un rinnovamento del gruppo dirigente. Sui 22 presenti al momento del voto in 13 hanno espresso parere favorevole 6 contrario e in 3 hanno scelto l’astensione. Si è poi affrontato il nodo doloroso di Liberazione, con un Odg posto ai voti in cui si definisce tanto la sospensione delle pubblicazioni quanto l’apertura di una fase di rilancio.
Marco Gelmini, in qualità di amministratore delegato della M.r.c ha ricostruito in un articolato intervento le fasi della vicenda e le motivazioni che portavano a tale inevitabile scelta. Intanto si è precisato per l’ennesima volta che la parte del fondo dell’editoria relativa all’anno 2011 e che verrà erogata a fine 2012 non coprirà che in parte quanto anticipato, mediante cessione di credito, dal partito. In pratica è impossibile proseguire con le pubblicazioni in assenza di liquidità Il futuro sarà determinato fondamentalmente da 3 elementi. Le modalità del nuovo regolamento che chiariranno se e quanto potrà giungere dal finanziamento pubblico per il quotidiano on line, una certezza sull’entità dei fondi previsti per il 2012 e infine capire se dal 2013 in poi verranno o meno ristabilite forme di sostegno all’editoria di partito, cooperativa e no profit. Gelmini ha ricostruito il bilancio, politico e sindacale di 3 mesi di trattative, spesso conflittuali e ha rilanciato, come da Odg, la necessità di un rilancio attraverso una campagna straordinaria da far partire per ricostruire il capitale di rischio di Liberazione e sperare di poter tornare in qualche forma almeno nell’edicola virtuale della rete, malgrado le manovre governative che vogliono soffocare ogni forma di editoria indipendente dai poteri forti. È stata letta una lettera aperta firmata dall’assemblea dei lavoratori di Liberazione in lotta, per cui si prospetta la Cig in attesa che il quotidiano possa riuscire, e ci sono stati interventi di diverso orientamento rispetto alla ricostruzione fatta. Comune però la percezione di quanto la sospensione del quotidiano rappresenti un elemento di rottura che va ricomposto e su cui è necessario tornare a discutere. Per il giornale sono intervenuti Fabio Sebastiani, che ha accentuato una considerazione di sconfitta sul terreno dell’innovazione comunicativa e il direttore Dino Greco che ha chiesto al partito un impegno concreto e collegiale per il futuro come finora non c’è stato. L’Odg è stato votato in due parti separate. La prima, in cui si ricostruisce la vicenda e si da mandato alla Mrc di concludere il confronto sindacale e la seconda in cui si prospetta il rilancio. Quest’ultima ha ottenuto 24 voti su 25 mentre sull’intero testo hanno votato a favore 23 compagni/e e 3 contrari/e. In conclusione Paolo Ferrero ha aperto una discussione sulla fase politica, premettendo una propria forte presa di posizione su Liberazione e sulle vicende che hanno animato gli ultimi mesi ringraziando Marco Gelmini per il lavoro svolto. Entrando nel vivo delle vicende politiche Ferrero ha evidenziato come la presa di posizione del Pd in merito all’articolo 18 (reintegra se decisa dal giudice) ha tatticamente ricompattato il partito ma rischia di rivelarsi strategicamente inefficace. Si aprono quindi spazi, nel peggioramento della crisi e nell’evidenziarsi di come il governo Monti si stia rivelando un vero governo di destra, su cui è necessario agire. Per questo è necessario intensificare l’impegno nelle questioni riguardanti la riforma del mercato del lavoro, prestando ancora più attenzione a quanto accade nel mondo sindacale, mobilitarsi contro la riforma delle pensioni e rinnovare l’appoggio allo sciopero generale e spendere maggiori energie per affrontare singoli nodi della crisi. Una attenzione maggiore a quanto sta avvenendo in tema di pressione fiscale, si pensi a quando si dovrà iniziare a pagare l’Imu, è urgente e necessario. In attesa di poter poi giungere ad una manifestazione nazionale della FdS, Ferrero ha rinnovato l’appello ad una presenza forte del partito alla manifestazione di domani a Milano che, nel cuore finanziario della città, mette in discussione la logica del debito. Un passaggio è stato ovviamente riservato alle proposte che si vanno facendo di riforma elettorale, su cui è importante prendere posizione partendo dal fatto che qualsiasi sistema che tenda al proporzionale è migliore del maggioritario.