di Paolo Ferrero
Stamattina all'alba la Digos di Torino ha effettuato varie perquisizioni negli alloggi di vari esponenti del movimento NO-TAV della Val di Susa. Queste perquisizioni hanno uno scopo puramente intimidatorio, perché non si capisce che cosa pensava di trovare: gli scarponi per rimanere sui terreni di Chiomonte, tende, volantini e striscioni contro la TAV?
Si tratta indubbiamente di un'azione arrogante che cerca di spaventare un movimento che ha la sua forza nel consenso della gente della Val di Susa che cerca di opporsi ad un progetto faraonico, disastroso per l'ambiente e la popolazione della valle e fonte di enorme sperpero di denaro pubblico.
Per adesso siamo solo alle intimidazioni a quando le provocazioni? Se questa è la considerazione che Maroni, ministro degli interni leghista, ha di quello che considera il suo popolo del nord, siamo a posto.