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di Cesare Salvi

Decisionismo o partecipazione? L'intervista del sen. Quagliariello – sull'Unità di lunedì - indica come obiettivo delle riforme quello di "dare al governo strumenti per affrontare situazioni sempre più complicate".

A me pare che il problema principale che oggi ha la democrazia italiana non è quello del decisionismo (l'esperienza del governo Monti lo dimostra), ma il deficit di rappresentatività e di partecipazione.

Stiamo alla legge elettorale. Diffuso è il giudizio negativo sui "sistemi misti" - di maggioritario e proporzionale - con cui si è votato nella seconda Repubblica (legge Mattarella e poi legge Calderoli). Ora è venuto il momento di passare a una legge elettorale chiara, semplice nel suo funzionamento, evidente nella ragione che ne è alla base. In altre parole: o si scelgono i governi o si scelgono i partiti. La via di mezzo, in questo caso, è solo confusione.

Dice il sen. Quagliariello: "Serve un discreto tasso di disproporzionalità, come in Germania, Spagna e Regno Unito". Ma in Germania non c'è nessuna disproporzionalità, e nel Regno Unito c'è il più puro dei sistemi maggioritari. Resta la Spagna. Ma non è vero nemmeno in Spagna quello che promette il sen. Quagliariello: "Chi arriva primo o governa solo, o cerca alleanze, o fa larghe intese, ma non va mai all'opposizione".

In una democrazia parlamentare, il governo è formato da chi ha la maggioranza in Parlamento. Chi "arriva primo" può benissimo ritrovarsi all'opposizione, come del resto è accaduto in passato in quei Paesi. Donde l'assurdità sia dell'indicazione del candidato premier sulla scheda, sia del premio a chi arriva primo. Non siamo alla Milano-Sanremo!

"L'importante è non fare un pasticcio", conclude la sua intervista il sen. Quagliariello. Ebbene, è proprio questa l'impressione che dà la proposta di cui si parla: sono mescolati in modo confuso proporzionale, premi di maggioranza e di minoranza, sbarramenti di vario tipo, collegi uninominali e liste bloccate.

Significa che bisogna mantenere il Porcellum? Niente affatto. Se proporzionale deve essere, proporzionale sia, eventualmente con sbarramento. Si vogliono i collegi uninominali, preceduti eventualmente da primarie? Si adotti un sistema basato su collegi uninominali con ripartizione proporzionale dei seggi, come era nella legge del Senato e in quella provinciale, finché il governo Monti non l'ha abolita con decreto. A proposito di decisionismo!

Mercoledì 11 Aprile 2012

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