di Andrea Scanzi
La crisi economica avviata con il collasso finanziario del 2009 sta rapidamente cambiando gli scenari della democrazia in Italia e in Europa. Per fronteggiare gli effetti della crisi si sono attribuite funzioni di governo a "tecnici" ridimensionando il ruolo democratico dei partiti e commissariando di fatto diritti e poteri politici dei cittadini nonché degli Stati nazionali e delle loro Costituzioni.
La cosiddetta "troika" - formata dalla Commissione Europea, dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Mondiale Internazionale ha assunto di fatto il ruolo di "supergoverno europeo" dettando politiche economiche e sociali che azzerano di fatto le protezioni sociali e i diritti del lavoro. Questi organismi del tutto a-democratici stanno assumendo unagrande forza di fronte alla debolezza e alla poca credibilità dei partiti e si stanno affermando con la retorica "dell'agire nell'interesse delle future generazioni", che invece sperimentano sempre più la disoccupazione e la precarietà. Ma dalla crisi del capitalismo si può uscire solo con nuove politiche che mettono in discussione il neoliberismo stesso che, oggi, vuol far pagare al popolo i costi della crisi dei bilanci statali e del collasso delle banche con il ridimensionamento del welfare, della sovranità popolare e con il mantenimento delle spese militari. Il dissenso ha promosso però numerose e combattive mobilitazioni sia in Grecia, che in Spagna ,che in Portogallo. Tocca ora alla Federazione della Sinistra dare voce e rappresentanza politica in Italia a queste proteste per uscire dall'antipolitica, incidere sui processi in corso, denunciando le minacce ai diritti, contrapponendo fortemente il nostro giudizio e le nostre proposte alle oligarchie economiche finanziarie: la manifestazione indetta per il 12 maggio va in questa direzione.
da www.partito-lavoro.it, Giovedì 12 Aprile 2012