110620ferrerodi Daniela Preziosi

Segretario Paolo Ferrero, Vendola ha chiesto al Pd di cancellare la legge 30. Siete d'accordo?

Altroché, ma propongo a Vendola un passo concreto: un referendum per cancellarla. Ci sta? Partiamo subito con la raccolta firme. Noi siamo anche d'accordo con i quesiti proposti da Passigli che scardinano il bipolarismo. Perché a mio parere il vero limite della proposta di Sel sta qui. D'accordissimo sulle primarie su candidato e programma. Ma non bastano per costruire l'alternativa. Obama si ritrova un bel po' di parlamentari indisponibili a rompere i rapporti con gli interessi forti. Allo stesso Pisapia, per venire a casa nostra, il bipolarismo fatalmente determina una convergenza al centro. Nello schema milanese, quello delle primarie che piace a Sel, finisce che il centro viene recuperato in giunta, e la sinistra fatta fuori.

Se le primarie non bastano, cos'altro serve?

Serve costruire una sinistra unitaria e in grado di accumulare forza. Chi può credere di rovesciare il neoliberismo in un partito con Veltroni? Le idee neoliberiste sono la politica stessa del Pd. La novità è che si è espressa una nuova soggettività, larga, dalle tute blu, alle donne, ai no Tav, ai referendari. Per primo dobbiamo impedire che la vittoria venga scippata. La proposta di legge del Pd sull'acqua è emblematica: non c'entra niente con il referendum.

Ma come? Non siete in parlamento.

Propongo una costituente dei beni comuni. L'ho lanciata oggi (ieri, ndr) in Val di Susa. C'è da mettere insieme tutti i movimenti, e i partiti disponibili, per costruire una soggettività dal basso. E nelle città in cui si è vinto propongo di mettere in atto forme di partecipazione dal basso per dettare le agende alle giunte. Lo spirito partecipativo di Genova dieci anni dopo è maggioritario.

Vendola chiede le primarie per 'convocare' tutta questa primavera, non riassumibile sotto l'insegna del socialismo e persino della sinistra.

Quando dico sinistra intendo autonomia dai poteri forti, non ripropongo discriminanti ideologiche.

I referendari hanno costretto il Pd a cambiare linea. Non è la prova che la scelta di rivolgersi a un campo più ampio della sinistra-sinistra, che è la scelta di Vendola, alla fine porti a casa un gran risultato?

Il movimento 'sposta', è indubbio. E infatti noi ci siamo dentro dal primo giorno. Ma il fatto che i democratici già ripropongano la loro legge sull'acqua dice che il nonostante la vittoria non hanno cambiato l'impostazione. C'è bisogno di una soggettività di sinistra difendere ogni giorno e consolidare i risultati ottenuti.

Ma proporre un soggetto di sinistra non rischia di isolare la sinistra stessa?

Penso a una sinistra autonoma, ma non isolazionista. Il rischio opposto è ritrovarsi in guazzabuglio in cui c'è tutto e il suo contrario. Così com'è il Pd. Ripeto: dobbiamo rassegnarci al fatto che la politica ti chiude in un partito unico di centrosinistra? No. Accanto al centrosinistra va costruita una sinistra, come la Linke tedesca. Ma per farlo dobbiamo superare il bipolarismo.

Ferrero, Vendola, Diliberto: un gruppo dirigente protagonista di tante scissioni può indicare la strada dell'unità?

Io di scissioni non ne ho fatta neanche una, le ho sempre subite. Comunque quelle passate non debbono essere di ostacolo. Noi abbiamo individuato la schema della Federazione, dove c'è il Pdci con il quale pure i conflitti sono stati aspri. Ma federare è un modo di ragionare. Bisogna andare in questa direzione.

Il tema di una coalizione di governo ormai è di attualità. Qual è lo stato dell'arte, per la Federazione?

Propongo che parta da subito, con tutti e non solo i partiti, una discussione sui contenuti. Noto però che Sel parla sempre di sé, Pd e Idv. Allora chiedo a Vendola: è d'accordo che in questa discussione ci sia anche la Federazione? O c'è una conventio ad excludendum?

Avete detto che non parteciperete ad un eventuale governo di centrosinistra. Quindi rovescio la domanda: non siete voi a mettervi fuori dalla discussione?

Ma la mia è una previsione, non un pregiudizio. Dire che non sono interessato al governo significa che non lo metto come premessa per trovare un accordo. Sono per l'unità delle forze democratiche e l'esigenza di sconfiggere Berlusconi per me è vitale. Ma so anche che ci sono differenze programmatiche importanti.

Unità anche con l'Udc di Casini?

Nel Terzo Polo c'è chi ha votato, per esempio, la legge Gelmini. E no al referendum sul nucleare. Abbiamo vinto le amministrative con il centrosinistra più la sinistra. A Napoli addirittura con sinistra più sinistra. E la lezione è che uno schieramento così non è più minoritario. NO A ISOLAZIONISMI «Non entreremo in un eventuale governo. È una previsione, non un pregiudizio. Perché ogni volta che si parla di coalizione noi veniamo esclusi». «Subito una costituente sui beni comuni»

il manifesto 19 giugno

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