di Maria Rosa Calderoni
Confermato. Il rosso ci sta benissimo sotto il cielo più bello del mondo, che è quello di Roma, giusto tra piazza della Repubblica e il Colosseo. Un rosso polically correct, di tipo inconfondibilmente comunista, per dire falcemartello, stella, Che, pugno chiuso, Prc, Pdci, Giovani Comunisti, Fgci... Non solo bandiere: fanno molto rosso anche le t shirt; ne passa una schiera ad hoc, rosse tutt'e d'un pezzo con  stellina d'oro sul petto, bello slogan.


Vedendo che mi segno sul taccuino le scritte delle magliette, la ragazza - carina, capelli neri lunghi - mi mostra gentilmente la sua. C'è scritto sopra: <Anche se voi vi sentite assolti, siete lo stesso coinvolti>, De Andrè,  "Canzone del Maggio" quella che fa <e se vi siete detti/ che non sta succedendo niente/ che le fabbriche riapriranno/arresteranno qualche studente/ convinti che fosse un gioco/provate pure a credervi assolti/ siete lo stesso coinvolti...>. Già, casca bene, teniamola a mente. Ad ogni buon conto, me la segno.
La maglietta che segue porta avanti, rosso su nero, il suo dito puntato contro i distributori di ingiustizie, "Colpevoli". E un'altra (forse sognando...) recita "Revolution"; e un ragazzino c'ha scritto sopra "Rebels"; e un compagno che conosco bene esibisce "Partigiani sempre"; e poi segue quello che quasi mi fa spuntare la lacrima, sulla sua t shirt c'è stampato "Liberazione", la nostra Liberazione (momentaneamente) introvabile...
Col corteo sfilano anche loro, le "parole per dirlo", tante e chiare, magliette parlanti, e striscioni, cartelli, pettorine, berretti. Tra i più gettonati il "No Debito", ma anche il "No Tav", corredato di bandiera biancoceleste; c'è l'Arcobaleno della pace, seguito dallo striscione che accusa un passato non certo lontano e che è tuttora né fuoriluogo né fuoritempo: "No alle guerre umanitarie" (guardate che in giro c'è chi ne sta preparando altre...).
Tiene banco, ovviamente, lo slogan che dà il titolo al corteo, volteggia in alto: "L'art. 18 non si tocca";seguito dal più che opportuno, dati i tempi, "Giù le mani dall'art.18".  Reiterati (e anche gridati) i messaggi - non proprio in codice... - rivolti a governo e company: "Noi il vostro debito non lo paghiamo"; " Non ci rassegnamo" "Non molleremo"; "Uniti ai lavoratori contro la crisi dei padroni".  
Come dice l'apposito striscione: "Indignarsi non basta".  Come dice l'apposito cartello: egregi  Monti Fornero-Passera, "Equità stocazzo".

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