Lettera Aperta Al Presidente della Federazione Ciclistica Italiana
Caro Presidente,
sono venuto a conoscenza che nel calendario delle corse ciclistiche su strada per professionisti, quest'anno, dal 6 al 10 settembre, è previsto il giro della Padania. Questa corsa a tappe partirebbe da Paesana, in provincia di Cuneo - la località in cui la Lega Nord celebra da vari anni i suoi riti druidici - per terminare a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza. Le scrivo per segnalarle il mio stupore e il mio disappunto per la volgare strumentalizzazione a cui si presta la Federazione Ciclistica Italiana per fini politici di parte.
Che il partito politico Lega Nord abbia il proposito sovversivo di spezzare lo stato italiano e di dar vita ad un fantomatico stato della Padania è un delirio che ascoltiamo tutti i giorni. Fatto sta che però la Padania non esiste. Esistono il Veneto, la Sicilia, il Piemonte, ma - al di là della propaganda politica - non mi risulta che esista o sia mai esistita una entità geografica che risponda al nome di Padania.
Perché la Fci si presta a una vergognosa operazione di parte e - visto che la Lega Nord è al governo e vanta numerose poltrone di Ministro e Sottosegretario - di regime?
Mi risulta anche che il primo in classifica del giro della Padania indosserebbe la maglia verde. Mi pare che siamo alla pura e semplice riedizione dell'epoca fascista, in cui un regime imponeva la sua ideologia politica a tutti gli italiani.
Le invio quindi questa lettera aperta per chiederle di cancellare immediatamente dal calendario della Federazione il giro della Padania, perché si tratta di una operazione inaccettabile, incompatibile con il quadro Costituzionale in cui tutti, anche la Federazione Ciclistica Italiana, si devono muovere
Distinti saluti,
Paolo Ferrero
Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista