Signor Presidente,
Le scrivo per segnalare una situazione istituzionalmente insostenibile che si è venuta determinando in campo sportivo. La Federazione Ciclistica Italiana, ha organizzato dal 6 al 10 settembre una corsa a tappe denominata "Giro della Padania". La partenza è prevista da Paesana (Cn) e il primo in classifica indosserà una maglia di colore verde.
A me pare del tutto evidente che ci troviamo dinanzi ad un evento fortemente connotato sul piano politico. Non mi risulta infatti che la Padania esista altrimenti che nella propaganda e nelle proposte secessioniste della Lega Nord. Così come il colore verde abbinato alla Padania è punto qualificante della propaganda del suddetto partito.
La gravità istituzionale consiste nel fatto che la Fci, che organizza la corsa, non è una struttura privata, ma è parte del Coni, cioè della struttura che ufficialmente lo Stato italiano riconosce come propria per l'organizzazione dello sport a tutti i livelli. Struttura dotata di una propria autonomia appunto per garantire l'indipendenza della gestione sportiva dalla politica.
In questa situazione ho scritto al Presidente della Fci per protestare e chiedere la cancellazione dal calendario ufficiale del giro della Padania. Non ho ricevuto risposte ma - a conferma delle ragioni della mia protesta - ho ricevuto la risposta di Michelino Davico, Sottosegretario agli interni, noto dirigente della Lega Nord. Il grado di confusione tra politica di partito e ruoli e compiti istituzionali non potrebbe risultate più alto.
A questo punto ho scritto anche al Presidente del Coni Giovanni Petrucci per chiedere un intervento.
Non avendo ad oggi ricevuto risposta mi permetto di scrivere a Lei, perchè nella sua qualità di Presidente della Repubblica, intervenga a tutela della legalità repubblicana, impedendo che una manifestazione sportiva marcatamente segnata da una qualificazione politica di parte, venga ospitata nel calendario ufficiale di organismi delegati dallo Stato italiano all'organizzazione dell'attività sportiva.
Mi pare infatti evidente che il problema che sollevo ha un preciso rilievo istituzionale e costituzionale.
Un caro saluto
Paolo Ferrero