di Daniela Preziosi
La destra siciliana si ricompatta intorno alla candidatura dell'ex missino Nello Musumeci, investito dal presidente Lombardo. E la sinistra che fa? Si divide, as usual. E non solo fra il candidato Pd-Udc Rosario Crocetta, ex Pdci e europarlamentare Pd, e Claudio Fava, di Sel anche se in corsa per conto della società civile. Ieri Fava al manifesto ha spiegato che si aspetta «presto» l'appoggio da parte dell'Idv di Leoluca Orlando. Lo abbiamo chiesto a Fabio Giambrone, senatore, coordinatore regionale dipietrista e braccio destro dello stesso Orlando.
L'Idv ha subito bocciato Crocetta. Vi schiererete con Fava?
La situazione è delicata. Noi dell'Idv dal primo giorno lavoriamo per ricostruire il centrosinistra, dopo le divisioni alle amministrative di Palermo. Proponiamo di lasciarci alle spalle le polemiche e cercare l'unità su una proposta alternativa ai governi che ci sono stati finora.
Ma il Pd si è subito alleato con l'Udc.
E questo è incompatibile con noi. Noi abbiamo lanciato, con Verdi, Federazione della sinistra e Sel la proposta di un «fronte del no» a Cuffaro e a Lombardo. Partiti aperti, liste aperte e un candidato che rappresenti l'aria nuova. Un nome esterno ai partiti sarebbe meglio, ma non è una condizione indispensabile. Comunque il candidato dovrà essere patrimonio dell'intera coalizione.
Claudio Fava è già in corsa e ieri ha dichiarato al manifesto che si aspetta il vostro appoggio.
Fava è persona rispettabilissima. Ma il tema ora è costruire un programma e una coalizione. Dopo potremo trovare un candidato in grado di fare sintesi, sulla base di un ragionamento che dobbiamo fare tutti insieme.
Ma senza il Pd.
Se il Pd lascia l'Udc e inizia un ragionamento con noi saremo felicissimi. I siciliani chiedono il cambiamento, c'è la possibilità di vincere. Ma, appunto, con un fronte comune. Se prevalgono altre logiche, siamo pronti a correre soli.
In questo caso lei sarebbe il candidato?
È un'ipotesi. Sono disponibile.
Fava sta già raccogliendo molti consensi. Rimandare a un nuovo nome non è un rischio?
Presto, nei prossimi giorni, prenderemo una decisione. Ma tutto il fronte deve avere la possibilità di partecipare alla scelta del candidato. Che sarà l'ultima cosa, dopo il programma e la scelta di un linguaggio comune. Ripeto, Fava è persona assolutamente per bene, ma ci sono altri nomi possibili. Non si può partire con un nome preconfezionato. Non vogliamo mortificare nessuno, ma non vogliamo neanche essere mortificati. Anche l'Idv può esprimere il proprio candidato. Ma credo che la gran voglia di cambiamento che si sente qui in Sicilia stavolta offra la possibilità concreta di trovare una persona esterna ai partiti, che opera in altri mondi. Almeno non chiudiamoci questa porta. Abbiamo la possibilità di fare una scelta alta e vitale.
Circola il nome del pm Antonio Ingroia: gli chiederete di correre?
Per carità, non faccio nomi. Dico solo che dobbiamo rendere visibile il cambiamento, non possiamo proporre le vecchie somme algebriche. La gente scapperebbe.
Quando deciderete?
Orlando lavora tanto, è il sindaco di Palermo e il portavoce del partito. Ma è questione di giorni, decideremo presto e tutti insieme.
C'è un pezzo del Pd a cui Crocetta e l'Udc non piacciono. Crede che potrebbe ripetersi il modello Palermo su scala regionale?
So che in quel partito ci sono opinioni differenti, per così dire, sul candidato e sull'alleanza con l'Udc. Noi speriamo che quel partito rifletta. Altrimenti si assumerà le sue responsabilità.
Di Pietro ha dichiarato che la Sicilia sarà un primo «test» per l'alleanza fra Pd e Udc. E non è che voi, se non appoggerete Fava, volete far pagare a Sel la scelta dell'alleanza nazionale con il Pd?
No, non ce ne sarebbe motivo. Fra Pd e Udc è in corso un dialogo a livello nazionale, in cui almeno per il momento è coinvolta anche Sel, alleata del Pd. Ma la Sel siciliana è contro l'Udc, e sta tenendo bene questa sua posizione.
da il manifesto