di Franco Frediani

Habemus lista! Dopo tanti tentennamenti l'ex premier Monti lancia la sua lista "personale" con tanto di nome e simbolo. Ormai è già cronaca. In sintesi ci sarà una lista unica sotto il nome di Monti per il Senato, e più liste, che comunque (ed è questo che - ahimè -conta) si presenteranno sotto l'egida della sua "agenda" programmatica, alla Camera. Leggendo qua e la si notano critiche e talvolta sarcasmo, ma sinceramente non vediamo come si possa sottovalutare una simile "operazione". Per quanto riguarda il senato non c'è voluto molto a far capire agli scettici l'inevitabilità della lista unica, visto la soglia di sbarramento in vigore con l'attuale legge elettorale. Diversamente per la Camera.

Una scelta perdente? Al contrario, fermo restando le ovvie contrarietà per i contenuti programmatici che porta con sé. Monti mira a rendere più ampia possibile la convergenza dei centristi, e potrebbe facilmente riuscirci anche in questo modo. Il programma sarebbe (sarà!) ancora il suo neoliberismo di stampo continentale che sarà messo a disposizione delle liste che correranno sotto simboli diversi per la Camera. L'ex rettore della Bocconi non lascia nulla al caso, e mira a fare il pieno! Le tre liste non saranno tre liste fatte a caso, ma mirate! Una sarà la lista capitanata da Casini, l'altra quella dei Finiani di Futuro e Libertà, ed a seguire una lista che probabilmente sarà fatta passare per "rappresentanza civile" ma in realtà sarà infarcita di tecnocrati, politici camuffati e perché no, transfughi di altri partiti che cercheranno un posto sotto il sole del liberismo montiano... Per non parlare del fatto che lo stesso "Professore" sa benissimo che nei partiti capeggiati da Casini e Fini non mancano problemi, specialmente legati alla candidabilità di certi personaggi che albergano in Parlamento dalla notte dei tempi. Che siano allora i Cittadini-elettori a sciogliere questo problema; a lui tanto che gli interessa... C'è un "centro" per tutti i gusti, che scelgano pure quale sostenere; tanto il voto va sempre a rimpinguare il progetto dell'ex premier. Se ognuno mette una bandierina di colore diverso ha poca importanza, visto che poi sarà Lui stesso a guidare le fila dell'armata centrista. All'interno del centrodestra si sta quindi, e di fatto, mettendo in pratica una sorta di "proporzionale interno", con un paracadute rappresentato dal Montismo fatto persona!  In poche parole siamo di fronte ad una falsa competizione che drenerà ancora più elettori finora sparsi nei meandri degli altri partiti democratici che comunque sostengono lo stesso Monti.
Di diverso avviso sembra essere il "non so chi sono" che guida la macchina politica di Berlusconi, Angelino Alfano: "la coalizione tra Fini, Monti e Casini non ha alcuna possibilità di vincere, si candida solamente a fare poi da stampella a un eventuale governo Bersani. Eventuale perché pensiamo di vincere noi e cioè il Popolo della libertà e Berlusconi, gli unici che possono battere la sinistra". Ancora una volta si dimostra lungimirante e giusta la battaglia che Rivoluzione Civile si appresta a portare avanti. Una politica bieca, strisciante, che non rifiuta neppure il populismo pur dicendo di combatterlo, si sta profilando all'orizzonte. Le parole dell'ex premier sembrano l'etichetta che di solito si da ad un buon Chianti, "denominazione di origine controllata e garantita": "Sono lieto di dare atto dell'entusiastico apporto manifestato da Italia futura, Verso la terza Repubblica, da altre associazioni, dall'avvocato Montezemolo, da Casini, Fini, Riccardi e da tantissime espressioni della società civile e della vita politica. Segnalo come interessante e meritevole di attenzione l'interesse dimostrato da parlamentari non solo di Udc e Fli ma anche del Pdl e del Pd".
Il messaggio è chiaro, vuole fare il "PIENO"! Peccato che parli di contenuti riservati ai pochi, che esalti la partecipazione dell'Avvocato Montezemolo piuttosto che di un vero "rappresentante" del mondo del lavoro, o di quello dei saperi, o di tutte quelle competenze che potrebbero arricchire la rappresentanza sociale in questo mondo politico che è fermo alla prima repubblica! Sembra quasi che l'immaginario spinga verso una riedizione della società aristocratica in voga nelle monarchie del passato. Ma forse anche Monti, che sembrava essere infallibile (soprattutto agli occhi dei più abbienti) è caduto dal cielo degli dei scoprendosi umanamente assetato di potere.
"Fare il ministro non mi serve", chiosa l'ex premier; e la cosa non ci sorprende affatto. La posta in palio è troppo alta per lasciarla gestire ad altri. I capitali italiani, la finanza europea e mondiale, valgono bene questo rischio. Sfortunatamente per Lui, il tempo ha dimostrato che anche quei monarchi che sembravano invincibili, sono stati "umanizzati" e riportati a più miti consigli. Il momento di una vera "rivoluzione civile", oltre che maturo, è dunque ora più che mai necessario!

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