di Ezio Locatelli -

Consumata l’ennesima sconfitta elettorale occorre rimboccarsi le maniche. Sappiamo bene che le sconfitte non depongono a favore di uno slancio partecipativo e organizzativo, anzi sono un elemento di difficoltà, ma non per questo viene meno la necessità di riorganizzare le nostre forze e più in generale quelle della sinistra antiliberista. Una forza, la nostra, che in tutti questi anni è stata, con tutti i suoi limiti, un importante fattore di resistenza, di tentativi esperiti controcorrente per la ricostruzione di uno spazio politico della sinistra in opposizione al neoliberismo. Questo impegno va portato avanti oltre che nei termini di una continuità del percorso di ricostruzione di un fronte ampio della sinistra di alternativa – positiva l’assemblea del 9 giugno a Roma de la Sinistra – sul piano di una proposta di organizzazione sociale.

In una intervista di questi giorni una comunista non pentita come Rossana Rossanda, dopo aver parlato crudamente del quadro di regressione in cui è precipitato il nostro paese, dice che se anche adesso in campo c‘è poco, conta l’investimento che fai sulle speranze. Ecco ciò che dobbiamo fare, investire sulle speranze e soprattutto sulle lotte a venire rifuggendo le diagnosi pessimistiche.

Già ora ci sono tante persone, anche tra i giovani, che si impegnano sul fronte della solidarietà, dell’antirazzismo, della lotta contro le disuguaglianze e le ingiustizie sociali. Noi dobbiamo investire sulla produzione di questi anticorpi sociali, culturali, sullo sviluppo di un movimento sociale e politico per l’alternativa.
Rifondazione Comunista, al pari di altre forze, può e deve rappresentare una componente essenziale di questo movimento.
Per tutte queste ragioni è importante che nella prossima fase, in occasione di momenti di incontro, di dibattito politico, di festa, venga data centralità al tema dell’organizzazione delle forze, a partire dal rilancio della campagna di iscrizioni al nostro partito.

In ciò compiendo non tanto un atto volontaristico ma una scelta politica. La scelta di percorrere una strada all’incontrario, di ricomporre ciò che è stato diviso e indebolito dalla governamentalità liberista. Come ci ricordano Pierre Dardot e Christian Laval il neoliberismo non è soltanto fondamentalismo di mercato, privatizzazioni, deregolamentazione, sfruttamento, trasferimento di reddito e ricchezza dal basso verso l’alto. Il neoliberismo (di cui l’autoritarismo liberticida è una variante) è distruzione degli organismi di azione collettiva, atomizzazione delle persone, riduzione delle stesse a uno stato di assoggettamento e impotenza.
Sta di fatto che il neoliberismo, fautore di una società attraversata da crescenti disuguaglianze, è in forte crisi di credibilità e di tenuta. Al di là delle apparenze. Al di là della propaganda di un governo populista e reazionario che è parte integrante di un sistema in stato di convulsione.

Dunque l’ultima cosa da fare è arrendersi, è farsi sommergere dalla propaganda. Il problema è come tradurre il disagio, la protesta, la critica di massa ai paradigmi fallimentari del neoliberismo in forza trasformativa della realtà. Problema non di poco conto.
Una cosa però deve essere chiara. Basta disperdersi come troppe volte è accaduto nel passato. Sta a tutt* noi, partecipi del nostro tempo, non perdere di vista la condizione di possibilità del nostro agire come forza comunista che lavora per l’unità di tutte le forze di cambiamento.

Suscita dolore e sgomento il gesto estremo di una lavoratrice che, in preda alla disperazione per essere stata sfrattata dalla propria abitazione, si è tolta la vita gettandosi dal terzo piano del Municipio di Torino.
Ma proviamo anche rabbia nel pensare che ci siano sempre più persone gettate nella disperazione per il venir meno di mezzi e diritti fondamentali di esistenza, come quello di avere una abitazione.
Persone che sanno di non poter più usufruire di alcun sostegno, di una rete di protezione sociale.
Questa lavoratrice, con il suo gesto disperato, è l’ennesima vittima di un sistema ingiusto che da troppi anni produce spoliazione e impoverimento sociale.

Ai/alle segretari e segretarie regionali e provinciali Prc-Se

Care compagne e cari compagni

siamo alle ultime due decisive settimane di campagna per le elezioni europee. In queste due settimane occorre chiamare tutto il Partito al massimo sforzo di iniziativa e di presenza, in maniera tale da dare ampia conoscenza del simbolo, dei programmi, dei candidati che compongono la lista “la Sinistra”.

I materiali nazionali sono stati forniti in quantitativi purtroppo insufficienti a coprire le diverse realtà stante la ristrettezza delle risorse disponibili. Occorre pertanto che integrazioni di materiale di propaganda siano predisposti a livello regionale o anche locale. Oggi i nuovi sistemi di ordinazione on line consentono fortissimi risparmi dei costi di stampa e una rapida consegna. Raccomandiamo di avere cura, per quanto ci riguarda, e di supportare le nostre candidature di riferimento a livello di collegio oltre che di segnalare il sostegno del Partito della Rifondazione Comunista (senza utilizzare il nostro simbolo per non ingenerare confusione) alla lista e al simbolo de “la Sinistra”. In ogni caso i materiali unitari sono consultabili e scaricabili dal sito <la-sinistra.it>. Nei prossimi giorni dovrebbero essere messi a disposizione nuovi prototipi di volantini.

In questa prima fase di avvio della campagna elettorale molti sono stati gli incontri pubblici, le iniziative assembleari di discussione del programma e di presentazione dei/delle candidat@. Rimane il fatto che soltanto una parte dell’elettorato sa della nostra presenza alle elezioni europee. Pertanto, da qui in avanti, oltre a tali incontri occorre intensificare la nostra proiezione esterna, davanti ai luoghi di lavoro, alle università, nei mercati, nelle piazze, nei quartieri. Comizi volanti, speakeraggi e volantinaggi sono strumenti ancora utili per entrare in contatto con settori ampi dell'elettorato. Occorre altresì prestare il massimo di attenzione a tutte le forme di pubblicizzazione delle nostre iniziative e delle/dei candidate/i curando il rapporto con la stampa e le tv locali e tutte le altre forme di comunicazione.

Per quanto riguarda la conclusione della campagna elettorale occorre da subito predisporre il necessario perché nelle principali piazze cittadine si tengano comizi e momenti di richiamo (musica, spettacoli, interventi vari). Gran parte del risultato elettorale dipenderà dallo svolgimento di queste iniziative.

La dichiarazione di voto di Mimmo Lucano per la lista "la Sinistra" e per la nostra compagna Eleonora Forenza ci incoraggia.

Buon lavoro a tutte e tutti.

Maurizio Acerbo
Segretario nazionale PRC-SE

Ezio Locatelli
Responsabile Organizzazione nazionale PRC-SE

locatelli13Si è tenuto presso la sede della Federazione di Rifondazione Comunista di Torino un incontro con una nutrita delegazione di esponenti di Morena, il Movimento di Rigenerazione Nazionale di orientamento progressista e di sinistra che ha vinto nel luglio dell’anno scorso le elezioni in Messico eleggendo quale Presidente Andreas Manuél Lopez Obrador. Uno dei pochi movimenti in controtendenza nell’America centrale e meridionale. L’incontro si è svolto in occasione di un convegno tenutosi a Torino di compagne e compagni messicani, provenienti da diverse parti di Europa (Svizzera, Francia, Croazia, Germania, Spagna, Italia), incontro finalizzato alla costruzione di una rete europea di comitati a sostegno di Morena. “La situazione in Messico, un paese sottoposto da sempre a macroscopiche disuguaglianze sociali e ingiustizie, è difficile. Aver vinto le elezioni è stato un primo passo importante ma guai a sottovalutare gli istinti conservatori delle classi privilegiate, la reazione del neoliberismo, le pressioni esterne, in particolare degli Usa” A Rifondazione Comunista, così come ad altri partiti della Sinistra Europea, è stato chiesto di aprire una fase di confronto e di sostegno reciproco. Per Ezio Locatelli, della segreteria nazionale Prc-Se nonché segretario provinciale Prc-Se di Torino “doveroso è il confronto e il sostegno a una delle poche realtà politiche che operano in controtendenza nel Centro America e nell’America meridionale, con particolare riguardo alle sue componenti più avanzate. Tutto ciò che va nel senso di combattere il neoliberismo , di adottare programmi sociali a favore delle popolazioni più indigenti va certamente sostenuto”. L’incontro è stato anche l’occasione per illustrare agli ospiti messicani le attività sociali, culturali, ricreative, oltre che politiche, svolte presso la sede di Rifondazione Comunista e della Casa del Popolo “La Poderosa” di Torino.

torino-salone-del-libro-2018Un raggiro, una presa per i fondelli. La decisione intervenuta in queste ore in Prefettura, alla presenza degli organizzatori del Salone del libro di Torino, di spostare lo stand dell’editore fascista di CasaPound in posizione più defilata, in condizioni di maggiore sicurezza, vicino allo stand del Ministero della Difesa è una soluzione peggiore del male. Molto semplicemente i fascisti, come da dettato costituzionale, non hanno diritto di professare la loro ideologia criminale. Ricordiamo che l’editore della casa editrice collegata a Casa Pound, la stessa che ha pubblicato un libro intervista a Matteo Salvini, si è fatto conoscere per la prima volta nel 2008 quando assaltò gli studenti di sinistra a colpi di spranga venendo condannato ad un anno. Ma gli organizzatori, fino ad ieri non avevano detto che non sarebbe stato possibile accedere agli spazi del Salone del Libro a quanti condannati per atti di violenza o apologia del fascismo? In questi giorni lo stesso figuro non ha avuto remore nel professare spavaldo la propria fede fascista:  “Sono fascista. Mussolini è il miglior statista italiani. L’antifascismo è il vero male di questo Paese”. Fuori fascisti dal Salone del libro. A casa chi li copre! Da qui la nostra protesta oggi pomeriggio, ore 16,30, davanti agli uffici del  Comitato di indirizzo del Salone del libro, in Via S. Teresa, 19, Torino.

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