salone-del-libro-di-torino“Farsi comprare degli spazi  dai fascisti in nome della libertà di espressione e di parola è una vergogna, un affronto non solo a Torino medaglia d’oro alla Resistenza ma all’intero nostro Paese che ha nella Costituzione antifascista le proprie fondamenta” dichiara Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino. “Una vergogna che il Comitato d’indirizzo del Salone del libro, la più importante rassegna del genere in Italia, dichiari che il Salone è luogo istituzionalmente aperto al dibattito e al confronto anche con chi, come l’editore fiancheggiatore di CasaPound a cui è stato concesso di essere presente con un proprio stand, dichiara:” io sono fascista, è l’antifascismo è il vero male”. Così facendo chi sovraintende al Salone dimostra tutta la sua irresponsabilità, di essere persone senza cultura e senza memoria non degne di sovraintendere alla massima rassegna del libro in Italia. Se ne vadano a casa! La nostra Costituzione riconosce a tutti libertà di pensiero e di espressione tranne a chi fa apologia del fascismo. Come diceva Sandro Pertini il fascismo non è un’opinione come le altre ma un crimine. Per questo nell’esprimere solidarietà all’’Anpi, agli scrittori e editori che hanno deciso di disertare la rassegna invitiamo tutte e tutti gli antifascisti a contestare, boicottare la presenza di un editore dichiaratamente fascista al Salone del libro qualora questa presenza squallida, così come chiediamo con forza, non venisse in queste ore revocata”.

manifestazione20Care compagne e cari compagni,

sabato 23 Marzo, alle ore 14, a Roma, da Piazza della Repubblica, si terrà la “Marcia per il clima e contro le grandi opere inutili”. Rifondazione Comunista sarà presente con un proprio spezzone di corteo aperto da un camion con musica e striscione contro le grandi opere inutili.

L’appuntamento è di fondamentale importanza, ancora di più perché giunge una settimana dopo il grande Sciopero Globale per il clima, che ci ha visto presenti in tutto il territorio nazionale, accanto a decine di migliaia di manifestanti in specie di giovani.

Le grandi opere inutili sono diventate uno dei temi politici più importanti di questo periodo. La polemica scuote sempre più il governo dove i 5 Stelle, che hanno attinto gran parte del loro consenso da movimenti ambientalisti,  stanno dando mostra di posizioni  altalenanti, contraddittorie  subendo l’iniziativa di gruppi industriali e finanziari che dalle grandi opere traggono enormi profitti.

Le grandi opere che i vari governi, presenti e passati, nazionali e regionali, auspicano, vanno contro l'interesse della popolazione. Rispondono all'interesse di pochi, alla logica dei potentati economici e finanziari che oggi dettano le regole. Queste opere, dalla TAV al MUOS, dalla Pedemontana al Mose, passando per il Terzo Valico e i mega parcheggi sulle mura storiche delle nostre città, sono inutili e dettate da una sola logica: profitti per pochi, costi e danni per le casse pubbliche e soprattutto per l'ambiente. Le grandi opere consumano suolo prezioso per la produzione agricola e per le fondamentali aree boschive, pregiudicano il paesaggio, le falde e la qualità dell'aria, portano con loro rischi costanti di disastro ambientale: sversamenti, incendi, allagamenti, crolli, frane. La vera emergenza è il dissesto idrogeologico. La vera grande opera necessaria: la messa in sicurezza del territorio. per tutte queste ragioni è importante partecipare numerosi alla manifestazione del 23 marzo.

Tutt@ a Roma, a pugno chiuso e con tante bandiere di Rifondazione Comunista.

Elena Mazzoni
Responsabile nazionale Ambiente Prc-Se                         

Ezio Locatelli
Responsabile Organizzazione Prc-Se

no-tav torino lione“Eh già, il Tav deve, il più possibile, rimanere fuori dallo scontro di maggioranza per i prossimi mesi, tenendo al riparo la campagna per le elezioni europee. Avanti dunque con il teatrino di chi, a livello di forze di governo, dice tutto e il contrario di tutto. La realtà è che il M5S dopo aver calato le brache su tutta una serie di questioni (Tap, Terzo Valico, decreto sicurezza, liberalizzazione delle armi, ecc.) ha dato il suo avallo alla realizzazione del Tav” sostiene Ezio Locatelli, della segreteria nazionale nonché segretario provinciale Prc di Torino.

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casa pop 1i Ezio Locatelli* -

Quella che vedete oltre che sede di Partito, è anche Casa del Popolo.
Una Casa che abbiamo inaugurato nel 2015 a cui vogliamo dare una seconda vita. Come?
Ampliando lo spazio pubblico a disposizione per tutti coloro che non vogliono arrendersi ad una crisi che tende a distruggere diritti e legami sociali, democrazia e partecipazione. Spazi di aggregazione, di condivisione, di solidarietà dove possano trovare posto attività di carattere sociale, culturale, ricreativo oltre che politico.

Torino ha uno straordinario passato di associazionismo mutualistico risalente ai primi anni del ‘900: centri di ritrovo, casse di solidarietà, spacci alimentari, farmacie popolari e quant’altro.
Associazionismo come forma di autodifesa sociale. Una esigenza che si ripresenta, seppure in forme diverse, in ragione delle difficoltà lavorative, dei processi di precarizzazione, di impoverimento, al venire meno delle reti di protezione sociale che la città sta vivendo da molti anni a questa parte.

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No-Tav-domaniEzio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino, dichiara:

“Proibito esercitare l’attività di giornalista in presa diretta con le proteste NoTav. La Corte di Appello di Torino ha incredibilmente confermato la condanna di Davide Falcioni, giornalista di Fanpage, per aver svolto il lavoro di documentazione di una protesta NoTav. I fatti contestati risalgono al 2013. A Falcioni, a quel tempo collaboratore di AgoràVox, viene ascritto il reato di essere entrato nella sede torinese della Geostudio, un’azienda associata al Consorzio dei costruttori della tratta di Alta Velocità Torino Lione, al seguito di una protesta NoTav. Per i giudici doveva starsene fuori accontentandosi tutt’al più della versione della polizia. Una sentenza ingiusta che mette a repentaglio la libertà di informazione che è altra cosa dall’informazione di regime. A Falcioni, condannato per aver fatto il giornalista, oltre alla solidarietà che gli è stata manifestata dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, va la piena solidarietà di Rifondazione Comunista”.

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