graficoSabato 1 giugno si svolgeranno le Assemblee delle/dei segretarie/i di circolo di Rifondazione Comunista. Per favorire la partecipazione, rispondendo anche alla necessità di ridurre gli spostamenti e i costi conseguenti, le Assemblee si articoleranno territorialmente: a Milano per il Nord, a Roma per il Centro, a Napoli per il Sud.

Ciò segue analoghe iniziative svolte il 19 maggio in Sicilia e in Sardegna. Queste assemblee si inseriscono nel percorso congressuale straordinario, deciso dal Comitato politico nazionale, che si concluderà entro l’anno e che si sta articolando con i seminari tematici promossi dalla Commissione politica già insediata, con gli attivi regionali, le assemblee e le riunioni degli organismi di circolo e di federazione che si sono svolte all’indomani delle elezioni politiche.

Le assemblee delle/dei segretarie/i di circolo sono importanti sia come momento di “ascolto” del Partito, dei dirigenti, dei militanti, delle realtà di base che rappresentano il punto di forza di Rifondazione, sia come momento di confronto e orientamento sulla proposta di rilancio di Rifondazione e della ricostruzione di una sinistra alternativa anche nel nostro Paese.

Sinistra alternativa che, come dimostrano anche le recenti elezioni amministrative, può articolarsi mettendo in rete le esperienze territoriali, in modo unitario e partecipato, capace di avanzare proposte in grado di rispondere anzitutto alla crisi sociale che interessa il nostro Paese e l’Europa.

Su questo è bene che emerga un piano di lavoro, di iniziative precise che consentano al Prc ed alle forze della sinistra di misurarsi con proposte concrete e la costruzione di consenso, condivisione, messa in campo di forze.

Queste assemblee sono state precedute dall’avvio di una “Inchiesta sul Partito” che tende a ricostruire con maggior dettaglio la presenza e la qualità dell’azione diffusa del Prc.

E’ utile precisare a chi si rivolgono queste Assemblee, cioè quali sono le articolazioni del Prc:

  • dal congresso del dicembre 2011 emerge una articolazione in 1.415 circoli (605 al Nord, 440 al Centro, 254 al Sud, 59 in Sicilia e 57 in Sardegna sulla base delle suddivisioni regionali precedentemente indicate per lo svolgimento delle Assemblee)
  • gli iscritti al 31/12/2012 sono 31.901 (per ulteriori dati è possibile consultare le tabelle e i grafici che trovate in fondo).


Rifondazione da sola, lo abbiamo sempre detto, non è certo forza sufficiente, ma questi dati segnalano un importante radicamento che si traduce nella presenza attiva del Prc in tutte le lotte.

Mettere a valore la risorsa delle/dei nostri militanti è il primo modo concreto per cambiare noi stessi e contribuire alla ricostruzione di una sinistra che abbia nei comunisti un punto di forza.

Marco Gelmini
Responsabile Organizzazione Prc

Allegati
Chiusura tesseramento 2012
Grafici

"Alternatives à Bruxelles"
En partenariat avec
L'Association Culturelle Joseph Jacquemotte
organise un débat autour de l'ouvrage:

"La pertinence de l’escargot, en route vers la décroissance !"

Mardi 26 mars, à 20:00



Les auteurs de ce livre, se définissent comme objecteurs de croissance, et engagés pour un monde plus solidaire, reviennent sur leur parcours et apportent un regard critique sur l'évolution de la société, des années 1970 à aujourd'hui. «La pertinence de l’escargot » est un livre plein d’érudition et qui, par l’engagement de ses auteurs, en appel à la construction cohérente et progressive de nos vies à l’image de l’escargot et non d’une coquille vide de sens.

Un livre pour comprendre que la décroissance n'est pas uniquement une idée, mais aussi et surtout une manière d'envisager notre avenir pour donner de l'espoir aux générations futures
     
En présence des auteurs :
Jean Cornil, essayiste et ancien parlementaire
Bernard Legros, enseignant, essayiste et militant associatif

Ouverture des portes: 18:30   On peut manger sur place (réservation obligatoire au 0472.67.13. 28 ou par mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. )  
Entrée Gratuite
Au Garcia Lorca, 47/49 rue des Foulons - 1000 Bruxelles (métro : Anneessens)

Alternatives à Bruxelles est un cadre de cadre de travail commun, initié par le PSU (Parti Socialiste Unifié (Maroc) section Belgique, la Fédération de Belgique de Izquierda Unida-Bruxelles et la Fédération de Belgique  de Refundazione Comunisti Italiani et Die Linke Bruxelles, dans le but de coordonner des actions avec d'autres collectifs progressistes de Bruxelles

Dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che stiamo assistendo a una vera crisi di regime con i partiti tradizionali che hanno ricevuto dalle urne una clamorosa bocciatura in favore del M5S di Beppe Grillo, segno di una caduta verticale di credibilità e consenso che investe tutte le istituzioni della Repubblica. I grillini sono, oggi come oggi, i demolitori del sistema, ma non saranno loro a goderne, ma soggetti individuali e/politici che oggi non è ancora possibile individuare, ma che sposteranno notevolmente adestra l’asse del sistema politico. Non pochi osservatori affermano che l’Italia, in Europa, è quella che più si è americanizzata. Ma delle differenze ci sono, e notevoli: gli USA sono molto più ricchi del nostro paese e non hanno un mezzogiorno preda del dominio di una borghesia mafiosa, piuttosto hanno sacche di povertà a macchia di leopardo; il paese di Obama ha una solida tradizione liberale, l’Italia no; ha, come credo dominante, il protestantesimo, nelle sue varie sfaccettature e non ha il Vaticano; gli USA sono uno stato forte di cui i cittadini hanno paura, come dice una cittadina nordamericanaresidente a Parigi, nel film di Michael Moore, “Sicko”. Quindi la forma di democrazia autoritaria che eventualmente potrà imporsi nel nostro paese sarà molto più pericolosa e intrisa di elementi di fascismo di quanto  sia il sistema politico nordamericano.

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121024nomonti volL’alternativa c’è. Partecipiamo al NOMONTIDAY per contribuire a costruirla. A chi dice che non ci sono alternative alle politiche di austerity volute dalla Merkel e dalla Troika, rispondiamo che dalla crisi non si esce tagliando i diritti e il futuro, soprattutto delle giovani generazioni. Il Fiscal Compact, che chiede al nostro paese tagli di 45 miliardi l’anno per i prossimi 20 anni, è un trattato contro i popoli d’Europa, contro le conquiste sociali che fanno parte della storia europea. Le politiche di austerity peggiorano la crisi economica e creano una crisi di civiltà, una barbarie in cui si distruggono tutti i diritti sociali e del lavoro e si distrugge assieme la democrazia. In Italia centrodestra e centrosinistra uniti nel montismo hanno approvato il Fiscal Compact, così come il pareggio di bilancio in Costituzione.
Manifestiamo nel NOMONTIDAY perché ci sentiamo parte di quel movimento europeo che ha visto i popoli manifestare contro l’austerity, dalla Spagna alla Grecia, al Portogallo, alla Francia e ad altri paesi. Vogliamo connettere le lotte dei popoli europei e costruire anche qui in Italia un’opposizione sociale e politica forte e unitaria. Dobbiamo irrompere nel vergognoso racconto a reti unificate di un paese senza opposizione.

Vogliamo unire il Paese che resiste, le tante realtà di lotta contro le politiche di Monti, Fornero, Profumo, contro i tagli alla sanità, alla conoscenza, al sistema di welfare. Contro politiche che producono solo il peggioramento della disoccupazione, della recessione, della disperazione sociale, della solitudine.

Partecipiamo al NOMONTIDAY perché vogliamo:
più democrazia: le politiche di austerity espropriano la sovranità dei popoli ed instaurano una sorta di tecnocrazia autoritaria, nel solo interesse delle élites del capitalismo finanziario. Noi pensiamo che un’altra Europa sia possibile, fondata sulla democrazia e sulla partecipazione. Noi difendiamo la nostra Costituzione, figlia della Resistenza, da ogni manomissione e proponiamo, nel rispetto dello spirito della Costituzione, una legge elettorale proporzionale: la sola che garantisca il principio per cui tutti i voti hanno pari dignità.
più giustizia sociale: diciamo NO al FISCAL COMPACT. Sono le politiche monetarie e di bilancio a dover essere compatibili con i diritti sociali acquisiti, con il diritto all’esistenza degna di donne e uomini. Il futuro delle giovani generazioni non si costruisce con la precarietà e la cancellazione dei diritti operata dalle riforme delle pensioni e del lavoro a firma Fornero. Consideriamo, dunque, fortemente connesse le campagne referendarie per il ripristino dell’art. 18 e l’abrogazione dell’art. 8, contro la riforma delle pensioni e contro la precarietà, e la legge di iniziativa popolare per un reddito minimo garantito. È sui contenuti e sulla partecipazione che si può unire la sinistra d’alternativa e d’opposizione all’austerity.
un’altra Europa possibile: diversa dalla gerarchizzazione dei Paesi d’Europa voluta dalla Germania, dalla distruzione dello stato sociale imposta dall’austerity, dalla speculazione voluta dalle grandi finanziarie. Vogliamo l’Europa dei diritti e della democrazia.

 

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