Dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che stiamo assistendo a una vera crisi di regime con i partiti tradizionali che hanno ricevuto dalle urne una clamorosa bocciatura in favore del M5S di Beppe Grillo, segno di una caduta verticale di credibilità e consenso che investe tutte le istituzioni della Repubblica. I grillini sono, oggi come oggi, i demolitori del sistema, ma non saranno loro a goderne, ma soggetti individuali e/politici che oggi non è ancora possibile individuare, ma che sposteranno notevolmente adestra l’asse del sistema politico. Non pochi osservatori affermano che l’Italia, in Europa, è quella che più si è americanizzata. Ma delle differenze ci sono, e notevoli: gli USA sono molto più ricchi del nostro paese e non hanno un mezzogiorno preda del dominio di una borghesia mafiosa, piuttosto hanno sacche di povertà a macchia di leopardo; il paese di Obama ha una solida tradizione liberale, l’Italia no; ha, come credo dominante, il protestantesimo, nelle sue varie sfaccettature e non ha il Vaticano; gli USA sono uno stato forte di cui i cittadini hanno paura, come dice una cittadina nordamericanaresidente a Parigi, nel film di Michael Moore, “Sicko”. Quindi la forma di democrazia autoritaria che eventualmente potrà imporsi nel nostro paese sarà molto più pericolosa e intrisa di elementi di fascismo di quanto  sia il sistema politico nordamericano.

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121024nomonti volL’alternativa c’è. Partecipiamo al NOMONTIDAY per contribuire a costruirla. A chi dice che non ci sono alternative alle politiche di austerity volute dalla Merkel e dalla Troika, rispondiamo che dalla crisi non si esce tagliando i diritti e il futuro, soprattutto delle giovani generazioni. Il Fiscal Compact, che chiede al nostro paese tagli di 45 miliardi l’anno per i prossimi 20 anni, è un trattato contro i popoli d’Europa, contro le conquiste sociali che fanno parte della storia europea. Le politiche di austerity peggiorano la crisi economica e creano una crisi di civiltà, una barbarie in cui si distruggono tutti i diritti sociali e del lavoro e si distrugge assieme la democrazia. In Italia centrodestra e centrosinistra uniti nel montismo hanno approvato il Fiscal Compact, così come il pareggio di bilancio in Costituzione.
Manifestiamo nel NOMONTIDAY perché ci sentiamo parte di quel movimento europeo che ha visto i popoli manifestare contro l’austerity, dalla Spagna alla Grecia, al Portogallo, alla Francia e ad altri paesi. Vogliamo connettere le lotte dei popoli europei e costruire anche qui in Italia un’opposizione sociale e politica forte e unitaria. Dobbiamo irrompere nel vergognoso racconto a reti unificate di un paese senza opposizione.

Vogliamo unire il Paese che resiste, le tante realtà di lotta contro le politiche di Monti, Fornero, Profumo, contro i tagli alla sanità, alla conoscenza, al sistema di welfare. Contro politiche che producono solo il peggioramento della disoccupazione, della recessione, della disperazione sociale, della solitudine.

Partecipiamo al NOMONTIDAY perché vogliamo:
più democrazia: le politiche di austerity espropriano la sovranità dei popoli ed instaurano una sorta di tecnocrazia autoritaria, nel solo interesse delle élites del capitalismo finanziario. Noi pensiamo che un’altra Europa sia possibile, fondata sulla democrazia e sulla partecipazione. Noi difendiamo la nostra Costituzione, figlia della Resistenza, da ogni manomissione e proponiamo, nel rispetto dello spirito della Costituzione, una legge elettorale proporzionale: la sola che garantisca il principio per cui tutti i voti hanno pari dignità.
più giustizia sociale: diciamo NO al FISCAL COMPACT. Sono le politiche monetarie e di bilancio a dover essere compatibili con i diritti sociali acquisiti, con il diritto all’esistenza degna di donne e uomini. Il futuro delle giovani generazioni non si costruisce con la precarietà e la cancellazione dei diritti operata dalle riforme delle pensioni e del lavoro a firma Fornero. Consideriamo, dunque, fortemente connesse le campagne referendarie per il ripristino dell’art. 18 e l’abrogazione dell’art. 8, contro la riforma delle pensioni e contro la precarietà, e la legge di iniziativa popolare per un reddito minimo garantito. È sui contenuti e sulla partecipazione che si può unire la sinistra d’alternativa e d’opposizione all’austerity.
un’altra Europa possibile: diversa dalla gerarchizzazione dei Paesi d’Europa voluta dalla Germania, dalla distruzione dello stato sociale imposta dall’austerity, dalla speculazione voluta dalle grandi finanziarie. Vogliamo l’Europa dei diritti e della democrazia.

 

Siamo persone che lottano, organizzazioni sociali e sindacali, forze politiche e movimenti civili, e ci siamo assunti l'impegno di dare voce e visibilità alle tante e ai tanti che rifiutano e contrastano Monti e la sua politica di massacro sociale, dando vita il 27 ottobre a Roma a una giornata di mobilitazione nazionale, NO MONTI DAY.
Scendiamo in piazza per dire:

- NO a Monti e alla sua politica economica che produce precarietà, licenziamenti, disoccupazione  e povertà, no alle controriforme liberiste, oggi e domani.
- NO all'Europa dei patti di stabilità, del Fiscal Compact, dell'austerità e del rigore, che devastano da anni la Grecia e ora L'Italia.
- NO all'attacco autoritario alla democrazia, no alla repressione contro i movimenti ed il dissenso,  no allo stato di polizia contro i migranti.
- Sì al lavoro dignitoso, allo stato sociale , al reddito, per tutte e tutti, nativi e migranti.
- Sì ai beni comuni, alla scuola e alla ricerca pubblica, alla salute e all'ambiente, a un'altra politica economica pagata dalle banche, dalla finanza dai ricchi e dal grande capitale, dal taglio delle spese militari e dalla cancellazione delle missioni di guerra, dalla soppressione dei privilegi delle caste politiche e manageriali, sì alla cancellazione di tutti i trattati che hanno accentrato il potere decisionale nelle mani di una oligarchia.
    Sì alla democrazia nel paese e nei luoghi di lavoro, fondata sulla partecipazione, sul conflitto e sul diritto a decidere anche sui trattati europei.

Vogliamo manifestare per mostrare che, nonostante la censura del regime informativo montiano, c'è un'altra Italia che rifiuta la finta alternativa tra schieramenti che dichiarano di combattersi e poi approvano assieme tutte le controriforme, dalle pensioni, all'articolo 18, all'IMU, alla svendita dei beni comuni, così come c'è un'altra Europa che lotta contro l'austerità e i trattati UE.
Un'altra Italia che lotta per il lavoro senza accettare il ricatto della rinuncia ai diritti e al salario,che difende l'ambiente ed il territorio senza sottomettersi al dominio degli affari.
Un'altra Italia che lotta per una democrazia alternativa al comando autoritario dei governi liberisti e antipopolari europei primo fra tutti  quello tedesco, della BCE  della Commissione Europea e del FMI, del grande capitale e della finanza internazionale.
Promuoviamo una manifestazione chiara e rigorosa  nelle sue scelte, che porti in piazza a mani nude e a volto scoperto tutta l'opposizione sociale a Monti e a chi lo sostiene, per esprimere il massimo sostegno a tutte le lotte in atto per i diritti, l'ambiente ed il lavoro, dalla Valle Susa al Sulcis, da Taranto a Pomigliano, dagli inidonei e precari della scuola, da Cinecittà occupata ai tanti esempi di cultura condivisa come il Teatro Valle occupato e le tante altre in giro per l'Italia, a tutte e tutti coloro che subiscono i colpi della crisi.
Vogliamo che la manifestazione, che partirà alle 14,30 da Piazza della Repubblica, si concluda in Piazza S. Giovanni con una grande assemblea popolare, ove si possa liberamente discutere di come dare continuità alla mobilitazione.
Proponiamo a tutte e tutti coloro che sono interessati a questa percorso di costruirlo assieme, specificandone e ampliandone i contenuti, fermi restando i punti di partenza e le modalità qui definiti.

Il comitato promotore NO MONTI DAY ROMA 27 OTTOBRE

Per aderire mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.nomontiday.it

Vedi le/i componenti del Comitato promotore, le organizzazioni aderenti e le adesioni individuali e collettive

DATA REGIONE LUOGO/DATA RELATRICI/ORI

SAB 22/09/2012

TRENTINO ALTO ADIGE

CONGRESSO REGIONALE

IRENE BREGOLA

VEN 28/09

CALABRIA

LAMEZIA ORE 17

MARCO GELMINI

DOM 30/09

MOLISE

CAMPOBASSO ORE 10

ANTONIO FERRARO

LUN 01/10

EMILIA ROMAGNA

BOLOGNA ORE 21

BRUNO STERI

VEN 05/10

LIGURIA

GENOVA ORE 17.30

CLAUDIO GRASSI

VEN 05/10

UMBRIA

PERUGIA ORE 18

ROBERTA FANTOZZI

VEN 05/10

CAMPANIA

NAPOLI ORE 17.00

AUGUSTO ROCCHI

VEN 05/10

PUGLIA

BARI ORE 17.00

IRENE BREGOLA

VEN 05/10

BASILICATA

POTENZA ORE 17.00

ANTONIO FERRARO

VEN 05/10

SARDEGNA SUD

ASSEMINI (CA) ORE 17.30

MIMMO CAPORUSSO

SAB 06/10

VENETO

MESTRE ORE 14.30

AUGUSTO ROCCHI

SAB 06/10

LOMBARDIA

MILANO ORE 14.30

CLAUDIO GRASSI

SAB 06/10

TOSCANA

FIRENZE ORE 16.00

ROBERTA FANTOZZI

SAB 06/10

FRIULI VENEZIA GIULIA

MONFALCONE ORE 15.00

GIANLUIGI PEGOLO

SAB 06/10

MARCHE

ANCONA ORE 16.00

DINO GRECO

SAB 06/10

SARDEGNA NORD

NUORO ORE 10.00

MIMMO CAPORUSSO

DOM 07/10

ABRUZZO

PESCARA C/O CGIL ORE 15

DINO GRECO

LUN 08/10

PIEMONTE+VALLE D’AOSTA

TORINO ORE 18.00

PAOLO FERRERO

LUN 08/10

LAZIO

ROMA ORE 17

ROSA RINALDI

SICILIA

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