incidentemareA distanza un mese dall’incidente della Nave Grimaldi a Livorno i bidoni tossici finiti in mare non sono stati ancora recuperati. È una situazione grave, in particolare per il silenzio delle autorità competenti e per i sospetti che gravano su questa e su altre vicende molto simili. Dal registro dei sinistri navali in carico alla Direzione Marittima della Guardia Costiera di Livorno, apprendiamo infatti che, dal 1978 ad oggi, si sono verificati 24 tra incidenti e affondamenti sospetti. Troppi per essere “solo” incidenti, quasi sempre riguardanti navi contenenti sostanze tossiche e inquinanti. Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini (che è stato Direttore Generale dal 2000 al 2009 del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, si presume che conosca benissimo la situazione), deve istituire subito una commissione composta da governo, regione ed enti locali.

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Nell'esprimere tutta la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime e alle persone coinvolte dalla tragedia della Costa Crociere, chiediamo al ministro per l'Ambiente di aprire una riflessione seria sull'impatto della navigazione: stop alla deregulation per i nostri mari, servono regole e limiti stringenti, per allontanare dalle coste queste super navi e tutelare cittadini e ambiente.

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Di Rosa Rinaldi, Luca Nivarra

120110rinaldiIl governo Monti, compagine di professori parlanti inglese, banchieri, aristocratici artisti del baciamano, e amici del Vaticano, varca elegantemente il Rubicone completando l'opera di seppellimento del risultato referendario avviata già ai primi di agosto con l'art. 4 del d.l. n.138/2011. I primi trentatre commi di questa disposizione, introdotta dal molto meno polite governo Berlusconi avevano ripristinato, sostanzialmente, la disciplina contenuta nell'art. 23 bis del "decreto Ronchi" abrogato dal referendum 12/13 giugno 2011, mentre il trentaquattresimo comma, epitome ineguagliabile della millenaria vocazione italica all'imbroglio, escludeva dall'applicazione della vecchia/nuova disciplina proprio il servizio idrico integrato: con ciò volendo rendere omaggio alla volontà popolare, come se l'art. 23 bis non avesse ad oggetto tutti i servizi pubblici locali.

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ilmarenonunadiscaricaDi Paolo Gangemi

E' passato un mese dall'incidente della Nave Grimaldi e ancora i bidoni tossici non sono stati recuperati. Inaudita la reticenza delle istituzioni che hanno avuto notizia da subito dell'incidente.

Nelle prossime ore le autorità competenti devono indicare i tempi di modi dell'operazione di recupero dei bidoni. Noi continueremo la nostra mobilitazione fino a quando non sarà recuperato il carico della Grimaldi e non saranno chiarite le responsabilità del silenzio delle autorità. Continueremo fino a sapere la verità. Ci impegneremo soprattutto per porre l'attenzione dell'opinione pubblica e delle popolazioni costiere sulle attività delle eco-mafie che fanno del nostro mare una discarica.

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Tutta la nostra solidarietà ai 13 attivisti no tav indagati per un presidio spontaneo davanti alla Prefettura l'estate scorsa, in sostegno ai valsusini e contro l'inutile opera del Terzo Valico, alta velocità Milano-Genova. Tra i 13, anche la nostra segretaria di circolo,

un 'altra compagna del circolo di Tortona ed il nostro consigliere comunale di Alessandria. Gli avvisi di garanzia si basano su un decreto regio di epoca fascista e contestano partecipazione o organizzazione di manifestazione non autorizzata...ma in quei giorni i presidii erano immediati e spontanei ovunque, di fronte alla violenta repressione in Val Susa!

I 13 indagati fanno tutti parte di realtà che hanno partecipato a lotte e vertenze territoriali, ambientali e sociali negli scorsi anni, dunque non sono stati scelti a caso..non è nemmeno casuale il momento in cui arrivano gli avvisi di garanzia, ovvero pochi giorni dopo che è stato annunciato lo stanziamento dei fondi per i lavori del Terzo Valico: milioni e milioni di euro sottratti al welfare, all'istruzione, all'ammodernamento dei trasporti, alle bonifiche ambientali..e dirottati invece nelle tasche delle lobbies dell'alta velocità. Un'opera assurda, che pagheremo tutti (ed in particolare le popolazioni della Val Lemme, del novese e del tortonese) in termini economici e di disagio nella viabilità, di rischi per la salute delle popolazioni (scavi nelle falde contenenti amianto, in un territorio a forte dissesto idrogeologico, peraltro).

O, ancora, perchè non usare quei soldi per la bonifica dell'Eternit a Casale ?!

Gli avvisi di garanzia , che riteniamo un gesto politico di intimidazione, non ci fermeranno, noi andiamo avanti: solidarietà a tutti gli attivisti alessandrini indagati e alla lotta dei valsusini, ancora e sempre NO TAV.

*Circolo Rifondazione Comunista Tortona*

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