di Giuseppe Carroccia
L’attacco continuo, sistematico, intransigente ai diritti sociali dei lavoratori si sviluppa in ogni ambito della vita civile del paese e si sostanzia in provvedimenti, decreti attuativi, circolari aziendali, sentenze della magistratura che spesso sfuggono alla nostra attenzione e a quella dei lavoratori che se ne accorgono solo quando si trovano a esserne personalmente coinvolti. La lettura del Sole 24 ore, che rivendica giustamente i successi della parte padronale e informa puntualmente su ogni attacco portato a buon fine, può aiutarci a essere informati.
di Marco Sferini
Il caso dell’Ilva di Taranto è, di giorno in giorno, in questa torrida estate sempre all’onore delle cronache. Ad oggi, tra corsi e ricorsi, sappiamo che la magistratura della Repubblica accusa il padron Riva di aver voluto l’attività inquinante che è a fondamento delle controversie di queste settimane sulla chiusura o sul mantenimento in stato di produzione del grande centro siderurgico meridionale.
Dicono i pubblici ministeri nelle motivazioni depositate il 7 agosto che deve essere impedito, in osservanza della legge, il protrarsi della situazione di trasgressione che è appunto l’inquinamento derivato dagli altiforni dello stabilimento.
di Marina Forti
Nella successione di eventi che ha portato la polizia sudafricana ad aprire il fuoco contro una folla di minatori in sciopero, massacrando 34 persone, c'è un passaggio che può aiutare a ricostruire il quadro - e forse dice perché la sparatoria nella miniera di platino di Marikana avrà effetti ben oltre il conflitto sindacale. Mercoledì pomeriggio, il giorno prima del massacro, due leader sindacali sono andati a visitare i lavoratori accampati ormai da parecchi giorni sulla collina rocciosa che sovrasta la miniera.
di Gianmario Leone
Il questore Enzo Mangini ha disposto il divieto di manifestare «sotto la prefettura e nelle relative adiacenze» in occasione del vertice di oggi a Taranto sulla vertenza Ilva a cui prenderanno parte i ministri Clini e Passera. Per l'intera giornata sarà «vietato il transito e la sosta dei veicoli nei pressi del palazzo del governo e nelle aree circostanti. Non saranno consentiti neanche cortei»». Un provvedimento che forse era scontato ma che ha il sapore dell'ingiustizia. Di fatto, si proibisce così ai cittadini di farsi sentire dai rappresentanti del governo, di poter formulare richieste, di pretendere un futuro migliore senza più veleni per i propri figli, di chiedere verità e giustizia.
di Simone Oggionni
La Costituzione ci insegna a rispettare i compiti e l’azione della Magistratura. Tuttavia, nella misura in cui l’applicazione del diritto ha conseguenze e implicazioni di natura sociale, l’esercizio della politica incrocia la possibilità della critica.
In questo senso, gli ultimi sviluppi della vicenda giudiziaria che riguarda gli stabilimenti Ilva di Taranto destano molte, motivate preoccupazioni.
Partiamo da un presupposto: il diritto al lavoro e il diritto alla salute non possono essere utilizzati uno contro l’altro.