Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista/Federazione della Sinistra, commentando le perquisizioni odierne in via Bellerio, a seguito dell’indagine a carico del tesoriere della Lega, dichiara:

«Suggeriamo alla Lega di modificare i suoi famigerati slogan, adottando il più consono: Ladroni a casa nostra. I leghisti indagati non si contano più: è sempre più evidente che non ci troviamo dinnanzi a singoli atti ma ad un sistema di potere con significative superfici di contatto con l’illegalità. In questo quadro risulta patetico il tentativo di Maroni di chiamarsi fuori: ma dov’era lui in questi anni? Il punto vero è il fallimento del progetto politico del Carroccio e la presa in giro che la Lega ha fatto della buona fede dei suoi elettori. Gli elettori chiedevano un cambiamento e la Lega ha riprodotto le stesse pratiche che diceva di voler combattere. Per questo si tratta sì di fare pulizia, nell’unico modo possibile in democrazia e cioè attraverso nuove elezioni, a partire dalla Regione Lombardia».

3 aprile 2012
Ufficio stampa P

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista ha dichiarato:

"I disastrosi dati di vendita della Fiat confermano una impressione che si sta facendo sempre più forte: Marchionne sta distruggendo la Fiat intesa come impresa industriale in grado di produrre automobili e di dare lavoro. Marchionne infatti sta continuando nelle speculazioni finanziarie e nello spostamento delle produzioni in altre parti del pianeta e ha trasformato sempre più l?Italia da paese produttore in un importatore netto di automobili. E? del tutto evidente che gli interessi di Marchionne non coincidono con quelli dell?Italia. Per questo ribadiamo la necessità di nazionalizzare la Fiat: per trasformare la Fiat in una azienda produttrice di sistemi di mobilità a basso impatto ambientale che metta al centro l?innovazione, la ricerca e l?occupazione, non la speculazione finanziaria. Il governo Monti assiste compiaciuto alla distruzione dell?apparato industriale italiano ma questo è inaccettabile perché impoverisce il paese e aumenta la disoccupazione".

Roma, 2 aprile 2012
Ufficio stampa

«I dati sulla disoccupazione sono sconvolgenti e sono l’effetto delle politiche del governo Monti: noi non siamo sull’orlo del precipizio, il popolo italiano è abbondantemente caduto dentro il baratro - dichiara Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista/Federazione della Sinistra –. Per questo noi avanziamo due proposte molto chiare: un reddito sociale per tutti i disoccupati, da finanziarsi attraverso una tassa sui patrimoni al di sopra degli 800mila euro e un piano nazionale per l’occupazione, basato sulla riconversione ambientale e sociale dell’economia da finanziarsi con il blocco immediato della Tav e con la riduzione delle spese militari. Noi avanziamo queste proposte semplici in alternativa al piano di Monti e Fornero, che non solo non aiuta i disoccupati e in particolare i giovani ma anzi li penalizza».

2 aprile 2012
Ufficio stampa Prc

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

«Sull’articolo 18 Bersani sbaglia perché l’unica vera soluzione è il mantenimento dell’articolo 18 che impedisce semplicemente i licenziamenti illegittimi. È  poi falso che il resto della riforma Fornero sia positivo e che addirittura possa essere peggiorato senza particolari problemi come pensa il segretario del Pd. Sulla precarietà è stata abolita la causale per il primo contratto a termine, cosa che determinerà lo stravolgimento di qualsiasi regola nel suo utilizzo. Sull’uscita viene previsto che si dimezzi il periodo di copertura per gli ammortizzatori dei lavoratori espulsi e quindi si apre la strada a centinaia di migliaia di ultraquarantenni che finiranno in mezzo ad una strada. Non si capisce proprio come si possa definire buona questa riforma che peggiora la situazione esistente e scarica per intero i costi delle politiche recessive del governo sui lavoratori».

2 aprile 2012
Ufficio stampa Prc

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista ha dichiarato:

“La manifestazione tenutasi ieri a Milano in Piazza Affari, contro la speculazione finanziaria, per far pagare il debito pubblico a chi l’ha creato e cioè alle banche e agli speculatori, è stata sostanzialmente oscurata o ridicolizzata dai mezzi di informazione italiani.
Da chi ha fatto finta di non vederla a chi ha ridotto la partecipazione a mille persone.
L’informazione sulle questioni economiche e sociali è oggi in Italia del tutto simile a quella della Pravda in Unione Sovietica ai tempi di Brezniev: i “dissidenti” vengono nascosti dall’informazione e soprattutto vengono nascoste le loro idee e le loro proposte.
Questo è uno scandalo in un paese che si vuole democratico ed è il segno che il governo mantiene il consenso unicamente perché la verità viene tenuta nascosta dalla censura praticata dai mezzi di comunicazione di massa.
Quando c’era Berlusconi un po’ di dialettica nell’informazione era presente, adesso con il governo Monti, siamo alle Pravda ai tempi di Brezniev.”

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