Sabato 12 Gennaio scenderemo in piazza a Licata con i Comitati No Triv siciliani, per dire “NO” all’ennesima operazione di speculazione capitalistica di ENI, che vuole realizzare, nel meraviglioso braccio di mare tra Gela e Licata, un gasdotto di collegamento tra i pozzi off-shore e il centro di collegamento di Gela.
“Nel mare passerà un’autostrada di metano, per noi inaccettabile. La Sicilia non può diventare, per la complicità dei 5 stelle e per l’asservimento della Lega al mondo OIL&GAS, il luogo di stoccaggio del gas metano, invasa da navi commerciali, centrali di raffinazione, cisterne, serbatoi, condotte, strutture inquinanti, centro nevralgico di una vasta operazione speculativa internazionale”, dichiara Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente del Partito della Rifondazione Comunista-SE, tra i primi a scoprire nel Bollettino degli Idrocarburi del Ministero, e a denunciare, le nuove concessioni per le trivelle nel mare Ionio.
“La Sicilia non può essere né la piattaforma militarizzata degli Usa e della Nato, da Sigonella al Muos di Niscemi, né il territorio colonizzato di operazioni speculative . La vocazione naturale dell’isola richiede politiche di sostegno delle produzioni agricole locali, di tutela della pesca, di difesa della natura e dei beni comuni, di rifiuto della cementificazione delle coste”, conclude Mimmo Cosentino, segretario regionale del Prc Sicilia.
Invitiamo ambientalisti, pacifisti, associazioni, pescatori, lavoratori del turismo e quante/i amano il mare e il loro territorio a raggiungerci in Piazza Regolo a Licata sabato 12 Gennaio, alle ore 10,30, per gridare insieme: “Il mare non si spurtusa”.
Elena Mazzoni – responsabile nazionale ambiente PRC – SE
Mimmo Cosentino, segretario regionale Prc Sicilia


di Elena Mazzoni* -
Il 9 marzo 2014 si è compiuto l’ultimo passaggio necessario al completamento del rapporto tra ABC, Acqua Bene Comune, l’azienda speciale del Comune di Napoli che gestisce il servizio idrico, ed il comune stesso. Il Consiglio Comunale, su indicazione della giunta De Magistris, ha infatti deliberato le necessarie modifiche statutarie (istituzionalizzazione della partecipazione democratica nel Consiglio d’ Amministrazione; esclusione della possibilità di partecipazioni a SpA, ed apertura ai Consorzi di Comuni per l’Acqua Pubblica; devoluzione dell’1% degli utili per interventi in Paesi in via di Sviluppo) e soprattutto ha firmato l’atto di concessione trentennale del servizio idrico all’azienda speciale. Il comitato acqua di Napoli, il comitato regionale campano e il F.I.M.A. hanno potuto finalmente festeggiare il termine di un lungo percorso che comincia nel 2004, quando viene impugnata la delibera dell’allora giunta regionale Bassolino che prevede la privatizzazione del servizio idrico a livello regionale.
Vi chiediamo una firma per mettere in discussione lo Sblocca Italia e fermare una delle tante nuove autostrade che il governo Renzi vuole costruire, ma prima vi invitiamo a fare con noi un pezzo di strada. Se siete a Modena e dovete recarvi con l’auto nel distretto ceramico prendete la tangenziale e in 15 minuti siete arrivati, poco di più se guidate un camion. Poi,giunti all’ingresso della capitale delle piastrelle,restereteincolonnati nel traffico dei tir che si muovono da una ceramica all’altra. Eppure, anziché intervenire sulla logistica e la distribuzione delle merci, da 30 anni Regione Emilia-Romagna, Provincie di Modena e Reggio Emilia e Comuni attraversati dal tracciato inseguono il sogno della bretella Campogalliano-Sassuolo, da alcuni anni trasformata in autostrada di circa 15 km, tanto inutile quanto devastante.




