Vi chiediamo una firma per mettere in discussione lo Sblocca Italia e fermare una delle tante nuove autostrade che il governo Renzi vuole costruire, ma prima vi invitiamo a fare con noi un pezzo di strada. Se siete a Modena e dovete recarvi con l’auto nel distretto ceramico prendete la tangenziale e in 15 minuti siete arrivati, poco di più se guidate un camion. Poi,giunti all’ingresso della capitale delle piastrelle,restereteincolonnati nel traffico dei tir che si muovono da una ceramica all’altra. Eppure, anziché intervenire sulla logistica e la distribuzione delle merci, da 30 anni Regione Emilia-Romagna, Provincie di Modena e Reggio Emilia e Comuni attraversati dal tracciato inseguono il sogno della bretella Campogalliano-Sassuolo, da alcuni anni trasformata in autostrada di circa 15 km, tanto inutile quanto devastante.
Inutile perché, appunto, duplica una strada a scorrimento veloce e gratuita già oggi ampiamente sottoutilizzata, non offre alcuna risposta ai problemi reali del distretto, e anzi avalla un sistema obsoleto di movimentazione delle merci e comporta un enorme incremento di consumo di suolo.Devastante perché correrà sulla riva destra del Secchia ad una distanza dal fiume di 150-400 metri, in un contesto estremamente delicato sotto il profilo idrogeologico e sottraendo importanti aree di esondazione.
Ma perché allora fare quest’opera? Da un lato perché muove gli interessi di cavatori e costruttori alla ricerca di nuovi e ben remunerati business. Dall’altro perché la bretella si candida ad essere il primo tronco di un futuro collegamento autostradale fino a Lucca. Il tutto perché una politica miope insegue ancora l’equazione più asfalto uguale a sviluppo,come negli anni ’60 del secolo scorso.
I fautori di questo progetto pare che abbiano trovato le condizioni giuste per la sua realizzazione: su un costo stimato di 506 milioni di € (anche se i costi reali sono di difficile previsione), 215 li mette a disposizione il Ministero dei Trasporti mentre i restanti sono finanziati attraverso projectfinancing, ovvero da grandi costruttori e cooperative che poi si rifanno sugli utilizzatori dell’autostrada attraverso il pedaggio; e se poi gli affari vanno male c’è sempre lo Stato a cui battere cassa, come la vicenda del buco di bilancio dellaBre.Be.Mi ci insegna.
Il tutto è certificato da una convenzione di concessione fra il Ministero dei Trasporti e la società di progetto, di cui Autobrennerone è la capofila, che cura progettazione, realizzazione e successiva gestione del collegamento autostradale per i prossimi 31 anni. Peccato che la concessione autostradale che consente ad Autobrennero di gestire la A22 sia scaduta il 30 aprile 2014, e non è mai stata messa a gara per gli interventi lobbistici di parlamentari e amministratori degli enti locali azionisti di Autobrennero, che ha sempre vincolato l’effettiva realizzazione dell’opera al rinnovo della concessione.
Ed è qua che interviene l’art.5 dello Sblocca Italia, fortemente sostenuto dal Ministro dei trasporti Lupi,chepermette il rinnovo, senza gara, delle concessioni autostradali a favore degli attuali titolari assicurando loro il business delle grandi opere, aiuti di stato e defiscalizzazioni. Un intervento legislativo nei confronti del quale la Commissione europea ha già aperto una fase preliminare di indagine perché viola le norme europee sui principi di concorrenza, come sostenuto anche da Raffaele Cantone, procuratore nazionale anticorruzione.
Ed è proprio a partire dal no all’art.5 dello Sblocca Italia che una coalizione che comprende associazioni, comitati locali e partiti, tra cui Rifondazione Comunista, ha promosso una petizione popolare indirizzata alla Commissione europea, al Governo italiano, alla Regione Emilia Romagna ed ai Comuni interessaticontro la costruzione della bretella autostradale Sassuolo Campogalliano. Alla Commissione Ue si chiede di sanzionare come illegittimo l’art.5 dello Sblocca Italia, Al Governo italiano di annullare ilfinanziamento dell’opera e di indire la gara per il rinnovo della concessione dell’A22, alla Regione e ai Comuni del distretto ceramico di riformare logistica e autotrasporto per passare ad una mobilità sostenibile.
Firmare la petizione è quindi importante perché non si tratta solo della problematica legata a questa grande opera, ma riguarda in generale tutte le concessioni autostradali che il Governo vorrebbe riassegnare senza gara, come previsto nell’art. 5 dello Sblocca Italia. Bloccare la bretella significa quindi mettere in discussione uno dei capisaldi dello Sblocca Italia e contribuire a fermare la realizzazione di altre nuove autostrade la cui realizzazione è collegata allo stesso meccanismo.
Potete firmare la petizione qua:
https://www.change.org/p/governo-italiano-no-alla-bretella-sassuolo-campogalliano
Stefano Lugli
Segretario regionale Prc Emilia-Romagna