di Ignacio Ramonet
Dopo che siamo sopravvissuti - lo scorso 21 dicembre - alla annunciata fine del mondo, non ci resta ora che cercare di prevedere - con ragionamenti prudenti ma più cartesiani - il nostro futuro immediato. Basandoci sui principi della geopolitica, una disciplina che permette di comprendere il gioco complessivo delle potenze e di valutare i principali rischi e pericoli. Per anticipare, come su una scacchiera, le mosse di ogni potenziale avversario. Se guardiamo, in questo inizio d'anno, una mappa del pianeta, immediatamente notiamo vari punti con luci rosse accese. Quattro di essi presentano alti livelli di rischio: Europa, America latina, Medio Oriente e Asia.