di Francesco Piccioni
La «legge di stabilità», nella versione proposta al Parlamento, con una mano riduce le tasse, con l'altra aumenta il prelievo fiscale su tutto. Dall'Iva alle agevolazioni, dalle pensioni di guerra alla deducibilità degli interessi sui mutui.
Partiamo dalle certezze. Se in una manovra finanziaria governativa - ora si chiama «legge di stabilità», ma non c'è molta differenza - i saldi sono positivi per lo Stato, vuol dire che sono usciti più soldi dalle tasche dei cittadini. Quindi, le trombe della propaganda hanno suonato una canzone stonata quando si sono sperticate in elogi per il mini-taglio alle aliquote Irpef come segno di una «fase 2», in cui «finalmente» si cominciava a (ri)mettere in tasca qualche soldo ai contribuenti.
Tutto falso.