Marco Gelmini, Francesco Piobbichi
120304partitosocialeLe pratiche sociali sono il luogo da cui Rifondazione parla al popolo della crisi:il bilancio del lavoro svolto in questi anni e la scelta di far nascere il "Dipartimento Organizzazione e pratiche sociali" provando a mettere ancora di piu' al centro della nostra azione il lavoro di massa,segnano il tentativo di “cambio di pelle” del PRC.


I  lavori del Seminario su "solidarieta'e lotta"svoltosi ieri a Roma vogliono aprire la strada ad una nuova fase del partito.

 

Ieri  il “quartier generale” di via del Policlinico è stato attraversato dai racconti di molti  compagni  impegnati nelle pratiche sociali: c’era chi è stato a Nardò a lottare con e per i braccianti, chi ha raccontato il lavoro di vicinanza del partito con gli operai della Sigma Tau; c'era chi ogni sabato mattina apre le serrande delle sedi per aprire gli spacci popolari contro il carovita e chi fa i picchetti contro gli sfratti e le campagne contro il canone in nero.
Si è ragionato di logistica, di magazzini per i GAP, di mappatura delle strutture del partito per intervenire in maniera efficiente rispetto alle emergenze ambientali,di Feste,di autofinanziamento,di lavoro in rete,di casse di solidarieta'...

Il "partito sociale" dopo la giornata di oggi  non vuole più essere un settore, che sviluppa pratiche sociali a macchia di leopardo, ma un progetto complessivo che investe l’organizzazione del partito.
A chiudere i lavori,che hanno coinvolto decine di compagne/i provenienti da tutta Italia,è stato il segretario Paolo Ferrero che ha sviluppato una riflessione sul  modello del partito comunista dentro la crisi. Noi – ha detto Ferrero – innanzitutto dobbiamo contrastare il pensiero di Monti smontando ogni giorno il" loro racconto del paese"  allargando ad una dimensione di massa la critica della politica economica perseguita.
Dentro la crisi capitalistica,le classi dominanti europee hanno scelto la strada delle competitività demolendo il Welfare.
Per Ferrero “ la storia dell’Europa per i prossimi anni sarà diversa da come l’abbiamo conosciuta:attraverso il Fiscal Compact e la speculazione vogliono spaccare la schiena ai lavoratori utilizzando la crisi come fattore costituente di una nuova gerarchia sociale. Con una serie di finanziarie pesantissime ed a ripetizione manderanno il paese in recessione continua,tenteranno di togliere il welfare e i diritti dei lavoratori, producendo disoccupazione di massa"in un processo che durerà anni.
In questo quadro per il Segretario di Rifondazione un partito comunista non può fare le stesse cose che faceva  in una fase economica espansiva.
Lo schema con  il quale la sinistra in Italia contrattava elementi di mediazione con il capitale è ormai inefficace, sia per quanto riguarda i diritti che i salari.
Occorre una azione politica che,facendo i conti con la  globalizzazione capitalista, riesca ad essere utile,a migliorare le condizioni di vita della nostra gente.
In questo schema il Partito deve coniugare le battaglie in difesa dei diritti sul piano sindacale e istituzionale evitando però che la nostra gente rimanga da sola nella crisi.
Qui entra in campo la proposta del "Partito Sociale" ed è decisivo spiegare  perché facciamo le pratiche sociali.
Le pratiche sociali rendono comprensibili,traducendole in azioni concrete, le parole che diciamo, è un lavoro necessario per ricostruire una appartenenza di classe.
Il mutualismo che proponiamo è per la nostra classe. Lavoriamo con il conflitto e con le forme di solidarietà,per difendere il popolo dalla crisi e dalla ristrutturazione capitalista(un popolo che va dalle piccole partite iva agli operai)contribuendo a costruire una risposta,una alternativa.
Dal Seminario di sabato esce con forza la proposta/necessita'/scelta di coinvolgere tutto il Partito a partire dal basso,dai territori,dai Comitati Politici Federali per proporre e decidere insieme una nuova pratica efficace del partito comunista di oggi.
Una giornata bella,quella di sabato,da cui e'emerso anche l'orgoglio per il lavoro fatto e per quello che stiamo facendo,per il nostro modo di fare militanza,per il nostro tenere aperta la strada dell’alternativa nel momento in cui quasi tutti si sono omologati consentendoci,anche cosi',di giocare una partita vera contro il capitalismo e la destra populista.
Con la consapevolezza dell'importanza del lavoro fatto e della lunga strada da percorrere ci auguriamo dunque un buon lavoro per tutti noi!

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Relazione di Ezio Locatelli