Rifondazione Comunista Fds ribadisce la propria contrarietà ad aumentare la produzione da carbone.
Il carbone rappresenta il condizionamento di un territorio, Civitavecchia e Porto Tolle ne sono l’esempio; le dimensioni delle emissioni di CO2 sono tali da sottoporre il Paese a costi altissimi sulla salute delle popolazioni e sulle economie dello Stato, mantenendo il sistema energetico ad un basso rendimento.
Siamo perché si proceda ad un vero e proprio decentramento attraverso impianti di ridotte dimensioni e adeguati alla domanda del territorio.
Il ricorso al carbone prevede grandi impianti, con un impatto sull’ambiente insopportabile ed un rendimento energetico scarsissimo.
L’Enel, vero e proprio convitato di pietra, con le sue centrali a carbone produce 5 milioni di tonnellate di CO2 per ogni 1.000 Mwe, un macigno per l’atmosfera, per la salute e per l’economia.
Il carbone pulito non esiste e bisognerebbe non trarre in inganno le popolazioni: anche i nuovi impianti di “ultima generazione” sono concepiti come “grandi opere” di taglia smisurata, immettono in atmosfera grandi emissioni anche a causa delle notevoli dimensioni.
E’ ora di abbandonare la strada del carbone, investendo sull’ambiente e sulla salute attraverso la ricerca e la sperimentazione verso sistemi che si fondino sulle fonti rinnovabili derivanti direttamente o indirettamente dal sole.
Per questa comune battaglia Rifondazione Comunista – Fds aderisce alla giornata di mobilitazione nazionale contro il carbone che si terrà nel Polesine sabato 29 ottobre.
per la Segreteria
Rosa Rinaldi
Resp. Beni comuni