Rifondazione Comunista condivide i contenuti della lettera aperta che 200 associazioni nazionali e locali hanno inviato oggi a Governo, Parlamento e Commissione Europea su gasdotti, centrali, trivelle, grandi opere e Valutazione di Impatto Ambientale.
La transizione ecologica rimarrà uno slogan truffaldino finché le più elementari procedure di valutazione di impatto ambientale saranno considerate un ostacolo alle imprese da rimuovere o aggirare.
Con la scusa della semplificazione da anni si giustifica il via libera superficiale a operazioni devastanti. Purtroppo la subalternità della politica a Confindustria non ci ha consentito neanche di realmente adeguarci a paesi europei che certo non sono secondi a noi in termini industriali o infrastrutturali.
Persino l'"inchiesta pubblica" - prevista a livello europeo dal 1986 - è stata esclusa dal Ministero dell'Ambiente, mentre si è detto sì a progetti palesemente frutto di copia/incolla.
Il rigore lo si invoca sui conti pubblici, mai sulle procedure di valutazione dei progetti delle grandi imprese.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Elena Mazzoni. responsabile ambiente
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea