Raffaele Tecce

120129tecceSi è svolto ieri a Napoli il Forum dei Comuni per i Beni Comuni indetto dalla Amministrazione Comunale partenopea guidata dal Sindaco de Magistris con la partecipazione di circa 1500 aderenti dei quali un migliaio di amministratori comunali, provinciali e regionali provenienti da tutta Italia . Al centro della riflessione, introdotta dall' assessore napoletano ai beni comuni Alberto Lucarelli, la proposta di costruire una "rete dei comuni per i beni comuni" capace di definire proposte e conflitto in particolare su due obiettivi: 1) contrastare le norme anticostituzionali del decreto di Berlusconi di ferragosto, accentuate nel decreto Monti sulle liberalizzazioni ,tese a obbligare i Comuni a tappe forzate alla privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali e del patrimonio pubblico, in contrasto, al di la della apparente esclusione da queste norme del servizio idrico integrato ,con lo spirito e la lettera del quesito referendario su cui si sono pronunciati 27 milioni di elettori. 2) un "patto dei comuni contro il patto di stabilità ", figlio della politica liberista europea sintetizzata dai parametri di Mastricht, lesivo di ogni autonomia di Comuni intesi come enti di prossimità più vicini ai bisogni dei cittadini.

Senza rompere la gabbia d'acciaio del patto i Comuni non potranno più garantire diritti e servizi costituzionalmente garantiti ai cittadini (dal welfare, alla casa, alla scuola, ai trasporti ecc.) violando le norme che garantiscono a tutti i cittadini livelli essenziali di prestazioni e sarà impossibile ogni intervento pubblico mirato allo sviluppo a tutela dei soggetti più colpiti dalla crisi. E' in questo quadro essenziale - è stato ribadito in molti interventi - impegnarsi nella battaglia contro l'inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione , contrastando il tentativo avviato in Parlamento di modifica dell' l'art. 81: tale modifica costituzionale, infatti, impedirebbe ogni intervento pubblico in economia.
Per raggiungere questi obiettivi è necessario intrecciare fortemente democrazia locale con democrazia partecipativa - è stato ribadito in moltissimi interventi - costruendo come rete dei Comuni un conflitto ed una vertenza col Governo fino a forme di disobbedienza civile impegnando, ad esempio, i Comuni stessi, se non ci saranno modifiche legislative, ad una azione coordinata e consapevole di non applicazione del patto di stabilità: è infatti lesivo di ogni autonomia finanziaria non poter spendere, a causa degli astrusi parametri del patto, risorse disponibili ritardando pagamenti a fornitori, piccole imprese e cooperative sociali, determinando ulteriori effetti recessivi sul tessuto economico locale già colpito dalla crisi e non politiche espansive.
Il Forum si è articolato, dopo la seduta introduttiva plenaria tenutasi al Teatro Politeama, in 4 tavoli di lavoro (Economia del territorio e bilanci degli EELL; Beni Comuni, partecipazione e servizi pubblici; Politiche del welfare,diritti dei migranti e del lavoro; Ambiente e nuovi modelli urbani) tenutisi al Maschio Angioino con la presenza di tutti i partecipanti e nei quali hanno preso la parola, complessivamente, circa 200 soggetti istituzionali ed associativi.
Al Forum sono stati presenti e sono intervenuti moltissime compagne e moltissimi compagni del PRC a partire dal segretario Paolo Ferrero e dal portavoce della FDS Massimo Rossi che, come consigliere provinciale e storico animatore delle battaglie per il bilancio partecipativo e per l'acqua pubblica,ha svolto una delle relazione nel tavolo sui servizi pubblici locali.
Nelle conclusioni si è deciso di render permanente la" rete dei comuni per i beni comuni" e di prevedere continuità a questa esperienza dandosi appuntamenti trimestrali per portare avanti i punti programmatici  definiti, che saranno sintetizzati in una "carta".
La tavola rotonda finale con i Sindaci Emiliano e Zedda,con il presidente della Puglia Vendola, con l' operaio FIOM della FIAT di Pomigliano Di Luca, miliante del PRC - che ha sottolineato la inscindibilità della battaglia per i diritti dei lavoratori con quella per i beni comuni - è stata conclusa dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris che, dopo aver ringraziato tutti i partecipanti per aver raccolto l'invito di venire a confrontarsi a partire dal "laboratorio Napoli", ha aperto una riflessione su come valorizzare la partecipazione dei cittadini alla azione amministrativa locale anche al fine di costruire un alternativa a livello nazionale.

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