Lo convocazione dello sciopero di un'ora della scuola per il 19 dicembre da parte della Flc-Cgil insieme con i principali sindacati del settore, in concomitanza con lo sciopero del pubblico impiego, è un fatto positivo ma non ancora sufficiente.
Anche se nella manovra non si prevedono nuovi tagli, la scuola, già stremata da tre anni di tagli feroci e di controriforme, paga un prezzo altissimo alle politiche di “risanamento” del governo Monti.
Non viene fermato con nuovi finanziamenti, infatti, il drastico ridimensionamento del bilancio dell'istruzione pubblica, che nel prossimo anno sfiorerà la cifra record di 4 miliardi di euro in meno; inoltre, l'innalzamento dell'età pensionabile, in particolare delle donne, colpirà pesantemente una categoria con presenza femminile largamente prevalente e comporterà il blocco di fatto del turn-over, allontanando sempre più nel tempo le prospettive di stabilizzazione di decine di migliaia di precari.
Tutto questo mentre si consolidano, insieme ai tagli, gli effetti più devastanti delle controriforme Gelmini.
Alla Flc, alle sue strutture territoriali e a tutti i sindacati di categoria chiediamo con forza un atto di responsabilità: trasformare quello del 19 in sciopero dell'intera giornata per contribuire a rovesciare il segno recessivo, iniquo, antisociale ed antipopolare delle misure del governo Monti, in coerenza con le rivendicazioni, pienamente condivisibili, della mobilitazione.
Vito Meloni
Responsabile Nazionale Scuola PRC-FdS