di Davide Pappalardo

Beni comuni, acqua, ambiente, rifiuti, energia. Non solo. Riassetto del territorio, urbanistica, agricoltura, montagna e l'impatto di devastanti politiche sulla salute (vedi in primo luogo la questione amianto). Questi i temi discussi nella partecipata assemblea nazionale del dipartimento Ambiente, Territorio e Beni comuni di Rifondazione comunista di domenica 4 marzo.

L'ampia relazione di Rosa Rinaldi, che in segreteria nazionale ha la responsabilità di seguire e coordinare i lavori del dipartimento, è stata una disamina a tutto tondo sulle problematiche e sulle vertenze in atto, con proposte organizzative e politiche per l'attività del settore.

Attenti gli oltre cinquanta partecipanti provenienti da tutte le regioni italiane e pronti ad intervenire per dare un contributo ciascuno secondo le proprie competenze e sensibilità, su ogni singolo settore toccato dalla relazione.

Questa presenza così articolata e partecipe di compagne e compagni dai territori è uno degli aspetti da valorizzare, perché è la prova provata di una vitalità del partito e delle strutture territoriali , che è un po' il valore aggiunto del Partito della Rifondazione comunista.

Compagne e compagni competenti e motivati, che hanno arricchito la giornata sia per quanto attiene al programma di lavoro che con il racconto delle esperienze e vertenze locali. Compagne e compagni che in molti casi hanno dovuto macinare kilometri di auto, senza rimborsi, partendo di notte, facendo tortuosi giri dei territori per raccogliere partecipanti e giungere infine a Roma per partecipare alla riunione.

Sono loro la più limpida testimonianza della volontà di partecipazione che si esprime anche nella costruzione delle linee fondamentali di lavoro per l'ambiente e nel necessario coinvolgimento nella direzione politica. Insomma una vera e propria "democrazia partecipata", una responsabilità condivisa tra nazionale e territori.

Nel corso della giornata sono stati costituiti sette gruppi di lavoro sulla base dell'adesione volontaria e delle competenze ed esperienze di compagne e compagni. Eccoli: Territorio (difesa del suolo; urbanistica; assetto idrogeologico; ecomostri; tutela del paesaggio dei borghi; centri storici; infrastrutture); Energia (rinnovabili; efficienza e risparmio; no al carbone; no al nucleare); Parchi e aree protette (riserve; foreste; deforestazione; montagna; tutela animali); Rifiuti (differenziata; ecomafie; rifiuti speciali; discariche; amianto); Agricoltura (biologica; filiera alimentare; Acqua (ripubblicizzazione; ciclo integrato); Difesa dell'ambiente (inquinamenti acustici; elettrosmog; polveri; insediamenti produttivi); Coordinamento Vertenze territoriali.

Le conclusioni del Segretario nazionale Paolo Ferrero hanno fatto perno sulla questione dei beni comuni che negli ultimi tempi ha assunto un ruolo centrale in direzione di una nuova consapevolezza antiliberista e nella costruzione di un terreno di massa sul quale agire.

Ferrero ha ribadito la netta presa di posizione di Rifondazione a favore del Movimento NO TAV e ha insistito sulla necessità di dar vita alla Costituente dei beni comuni e del lavoro. Una Costituente dal basso, basata sulla pari dignità di ogni aderente, che agisca sul territorio, per opporsi al governo neoliberista e costruire nuovi spazi pubblici basati sui beni comuni.

L'incontro di domenica 4 marzo ha dunque rappresentato un primo tassello del mosaico "verso la Costituente dei Beni comuni", come recitava anche il titolo dell'incontro.

E' stato anche un importante passo nel processo di riorganizzazione del Partito dopo il Congresso di Napoli.

Per quanto riguarda il dipartimento Ambiente, a questa prima tappa ne seguiranno altre: le riunioni dei singoli gruppi di lavoro e assemblee e incontri nei territori.

Roma, 5 Marzo 2012

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