L’accordo sulla rappresentanza sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria è stato definito un accordo storico, una svolta epocale. Ne vanno analizzati invece senza infingimenti gli elementi critici e negativi, senza per questo fare l’operazione opposta di rimuovere il contesto in cui si colloca.
Il contesto è quello di una lunga stagione di esclusione dalla contrattazione delle organizzazioni sindacali che, quand’anche maggioritarie, non sono state disponibili a subire i diktat e i pesanti arretramenti imposti dalla controparte.
Una lunga stagione in cui, in sostanza, è stato nelle mani delle imprese scegliere i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori: con quali sindacati trattare, quali escludere, con quali chiudere gli accordi.