di Giovanni Barozzino
Io penso che la crisi che stiamo attraversando sta lasciando un segno profondo nella carne viva di milioni di persone. Una fase difficile, dovuta alla crisi ma anche da un'assenza di programmazione e di politiche che siano capaci di andare incontro ai cittadini.
Ho come una strana sensazione, (molto condivisa purtroppo) che ci sia un cinismo da parte di chi sta deliberatamente tentando di addossare sui deboli, le conseguenze della crisi e di approfittare, per regolare i conti con i lavoratori e con le loro conquiste.
Parlo di cinismo, magari perchè sono un sognatore, perchè ho sempre pensato (e, mio malgrado, mi accorgo sbagliando) che anche in guerra ci dovrebbero essere dei limiti che nessun essere umano dovrebbe oltrepassare.
E questa crisi si manifesta come una guerra dichiarata alla 'povera gente'.
Una guerra senza armi o meglio una guerra nella quale tu ti senti assolutamente disarmato, contro un 'nemico' che vuole prendersi a tutti i costi la tua vita e vuole prendersi il diritto di decidere quale persona devi essere per i media. Una guerra, che nell'epoca della fine del conflitto di classe, i forti continuano a combattere contro i deboli... unitariamente. Una guerra che noi cittadini, non volendo, subiamo sulla nostra pelle.
Oggi, quando sento parlare i 'politici' che provano indignazione per i comportamenti di tanti loro colleghi, che dicono di voler combattere il 'trasformismo politico' (in realtà si chiama transumanza di 'politici') quando sento e vedo 'politici' che cambiano bandiera a seconda del vento oppure sento dire che vogliono fare una legge elettorale che premi il partito più rappresentativo e ancora di volere più trasparenza e democrazia nella politica, quando sento tutto questo, beh... devo dire che trovo questi discorsi interessanti se non fosse che a dirlo sono gli stessi che si tappano le orecchie e chiudono gli occhi o addirittura avallano i poteri forti facendo il tifo per loro.
Quando tali poteri (per esempio) cercano di cancellare il sindacato più rappresentativo in Italia e di conseguenza vietano ai lavoratori (che sono cittadini Italiani) la possibilità di poter addirittura votare e scegliere da chi farsi rappresentare vuol dire che questi stessi 'politici' hanno deciso di lasciare soli i lavoratori nel momento del bisogno e che non fanno nulla di concreto per dimostrare ai cittadini che questo fondamentale principio di Democrazia e rispetto delle Leggi deve essere valido sopratutto a difesa del cittadino comune e nei luoghi di lavoro.
Del resto, poi, tutto questo dovrebbe essere motivo stesso dell'esistenza della politica. Mi piacerebbe vivere in un Paese nel quale non sia minimamente possibile dare la sensazione che le scelte politiche o quelle dello stato possono variare a seconda delle circostanze o di chi si trova di fronte. E invece no! Non vivo in un Paese simile. Ecco mi permetto di ricordare a questi 'politici' parlanti, che se quello che stanno facendo alla Fiom Cgil e quindi ai lavoratori, fosse adottato nei loro confronti, proprio loro non potrebbero più esistere.
Perché dai numeri (la progressiva astensione ad ogni tornata elettorale e le sempre maggiori schede bianche e nulle) la loro rappresentanza risulta di gran lunga inferiore a quella che gode la Fiom fra i lavoratori. A onor del vero, però, c'è anche da affermare che la transumanza non è una prerogativa esclusiva della politica.
Nei luoghi di lavoro, infatti, la transumanza dei 'sindacalisti' è all'ordine del giorno. Oramai i lavoratori hanno difficoltà a ricordare qual' è il sindacato di appartenenza di questi signori e che la Democrazia è oramai uno sbiadito ricordo. Ma tornando all'esclusione della Fiom dalle fabbriche ed al paragone con la politica, è come se nel parlamento Italiano un partito di opposizione venisse cancellato, perchè non è permesso che faccia opposizione. Oppure che per votare uno di questi 'politici' parlanti (si fa per dire) bisogna avere per forza una tessera di partito.
Non mi sembra il massimo della Democrazia... anzi non mi sembra neppure il minimo e nei luoghi di lavoro questa è una cruda realtà da tempo. Ma si sa, da sempre, il sazio non crede al digiuno e a digiuno 'stranamente' è sempre la 'povera gente'. Proprio per questo, io penso, che la Democrazia, le Leggi, la dignità di un Paese e dei suoi cittadini siano principi troppo importanti per essere affrontati da questa politica, con la superficialità di un tifoso e per giunta senza neppure il fair play.
Huffpost.it - 19.10.12